Marlin 444 Dark series, la prova a fuoco completa

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Direttamente dagli anni Sessanta del Novecento arriva la Marlin 444 Dark series, arma che farà sicuramente innamorare gli appassionati di caccia al cinghiale. È l’interpretazione della carabina a leva in calibro .444 Marlin dello stesso produttore, che stavolta l’ha vestita in maniera da renderla resistente alle sollecitazioni più intense.

Centocinquanta anni di storia. Era il 1870 e John Marlin fondava, a New Haven, in Connecticut, un’azienda d’armi che di lì a poco si sarebbe messa in concorrenza con uno dei marchi iconici del Nord America, Winchester. Entrambi attivi nel settore delle armi a leva, si sfideranno a colpi di innovazioni per tutto l’Ottocento e il Novecento, superando il traguardo del nuovo millennio ancora in salute e capaci di emozionare i loro estimatori. Se Winchester inizierà a esplorare il mondo dei lever action con il modello 1866, si dovrà attendere il 1881 perché Marlin presenti la sua prima interpretazione di questa azione. L’ultima è la 444 Marlin Dark series.

Si succederanno vari modelli, ciascuno capace di qualche miglioria, fintanto che – nel 1889 – Marlin presenterà il modello 1889 che, rispetto, alle sue precedenti interpretazioni e a quelle della concorrenza, presenta l’espulsione laterale del bossolo. È un’innovazione che richiede un grosso sforzo ingegneristico ma permetterà all’azienda di fissare un paletto e far propria una caratteristica unica e distintiva.

La particolare architettura del Model 1889 permette il montaggio di un’ottica di puntamento, caratteristica sempre più apprezzata in virtù dello sviluppo tecnologico che ha interessato il mondo delle ottiche. E che oggi conferisce ai lever action di Marlin – di cui il modello 1889 è il progenitore – un vantaggio competitivo sulle armi del concorrente.

Tra antico e moderno, la Marlin 444 Dark series

Il catalogo di Marlin vede poi succedersi i modelli 30 (1886), take down in .22 Lr, 1894 (versione aggiornata del solito modello 1889), 1895 con carcassa ridimensionata per ospitare i calibri maggiori, 336 (1948) con un otturatore cilindrico che va a sostituire quello rettangolare dei modelli precedenti, e infine il modello 444 (1965) con carcassa rinforzata per ospitare quello che, all’epoca, era il modernissimo calibro .444 Marlin. Per celebrare la ricorrenza, l’azienda ha presentato allo Shot Show di quest’anno le versioni Anniversario della carabina semiautomatica modello 60 in calibro .22 Lr e della carabina a leva modello 444. Nel corso del 2019 aveva invece lanciato i modelli 1894 (calibri .44 Magnum e .357 Magnum), 1895 (calibro .45-70 Government), 336 (calibro .30-30 Winchester) e 444 (.444 Marlin) nell’inedito allestimento Dark.

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Total black

La nuova serie Dark è una rivisitazione estetica di quattro pietre miliari della produzione Marlin. Il modello 444, così come gli altri tre modelli di questa gamma, si distingue dal resto della produzione per la presenza di un calcio in legno trattato e verniciato di nero e per le parti metalliche parkerizzate che restituiscono una finitura di colore nero opaco. Ricordo che la parkerizzazione (detta anche fosfatazione) è un trattamento termochimico superficiale che consiste in una nitrurazione dopo la preventiva preparazione della superficie con acido fosforico e fosfato di zinco. Viene realizzata su acciai legati a cui conferisce una buona resistenza alla corrosione, tanto da essere stata utilizzata nelle armi militari in sostituzione di una più raffinata ma delicata brunitura.

Altre caratteristiche della serie Dark sono la leva di dimensioni generose, la lunga slitta Xs tipo Weaver / Picatinny con tacca a diottra integrata, la canna filettata, tracolla e ornamenti in Paracord. Caratteristiche tutte presenti su questa Marlin model 444.

Altri 55 anni di storia

Il modello 444 vede la luce nel 1965, in un’epoca di grande spolvero per le armi con azione a leva. Il tradizionale calibro .45-70 Government stava vivendo un periodo di scarsa fortuna così due aziende molto forti come Remington e, appunto, Marlin decisero di coordinare gli sforzi per arrivare alla definizione di un nuovo standard. Nasceva così il nuovo calibro che vide la sua immediata adozione da parte della nuova carabina di Marlin, opportunamente rivista e rinforzata per ospitare un calibro vigoroso, pensato per sparare un proiettile da 240 grani. Caratteristica dell’arma resta il sistema di espulsione laterale che ha rappresentato la fortuna del produttore.

L’ultimo modello nato all’interno della famiglia non differisce in maniera sostanziale dalle varianti che lo hanno preceduto. Al di là delle finiture estetiche, quindi, si rifà all’azione del modello 336 e presenta una carcassa in acciaio con la finestra d’espulsione posta a destra, appena sopra lo sportello del serbatoio. Questo è tubolare e ha un’autonomia di quattro colpi. Una volta che sia stato riempito, il passaggio della munizione alla camera di cartuccia avviene mediante un elevatore a bilanciere, che nella fase di apertura della leva accoglie la cartuccia e – in chiusura – la porge all’otturatore che la sospinge nella culatta. L’otturatore è cilindrico e monta una generosa unghia estrattrice.

La sicurezza soprattutto

Il cane è esterno e presenta una buona cresta che ne facilita la manovrabilità; è comunque disponibile una cresta maggiorata nella confezione di vendita dell’arma. Dispone di mezza monta e, particolarità interessante, resta collegato allo scatto anche in posizione di sicurezza. Attuando la sicura a traversino si interviene su un piolo che impedisce al cane stesso di abbattersi completamente fino a colpire la coda del percussore. Sono comunque disponibili altri sistemi di sicura che intervengono quando la leva non sia perfettamente chiusa. Il primo è integrato al percussore stesso, che risulta essere diviso in due parti; soltanto con l’arma in batteria si ripristina la continuità del componente che potrà quindi avanzare e colpire l’innesco. Il secondo è un piolo, posto dietro al grilletto che, se non correttamente premuto dalla leva, inibisce l’azionamento della catena di scatto. Una dotazione di primo ordine.

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Calcio e canna

La canna, con i suoi 420 millimetri, è piuttosto corta. Alla volata dispone di un filetto per il montaggio di un freno di bocca o un silenziatore dove consentito. La rigatura ha un passo tradizionale (in casa Marlin si chiama rigatura Ballard) di 1:10”; non si fa uso, insomma della cosiddetta Micro Groove rifling ideata dal produttore, con cinque risalti per ogni decimo di pollice di diametro della canna, che vanta una teorica superiorità in termini di precisione. Una lunga slitta Xs (28 mm) unisce canna e carcassa, consentendo l’applicazione di qualsiasi strumento di puntamento in un intervallo molto ampio di posizioni. In posizione posteriore porta una tacca a diottra regolabile in alzo e deriva; alla volata, applicato su una rampa, il mirino costituisce l’estremo anteriore della linea di mira.

La calciatura, in legno ma verniciata per aumentare il grip e sposarsi stilisticamente con il resto della meccanica, dall’impostazione molto tattica, è di colore nero, perfettamente ambidestra, con una lop di 350 mm. Il gusto della finitura lascia a mio avviso a desiderare. Funzionalmente è invece estremamente valida e monta all’estremità della pala del calcio un calciolo di gomma morbida utile a dissipare il poderoso rinculo del calibro adottato. Non mancano gli attacchi per la cinghia.

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All’atto pratico

Ho messo alla prova le doti della 444 in periodo di caccia chiusa, in poligono. La configurazione dell’arma ne fa un mezzo d’elezione per la caccia in battuta, per tutti coloro che rinunciano alla comodità del funzionamento semiautomatico e sono attratti da un sistema arcaico per certi versi, molto sicuro per altri, che di sicuro mette in gioco le capacità e la velocità del cacciatore. Coerentemente a questa destinazione ho montato un punto rosso, nel particolare il nuovo Rds di Leupold. Quest’ottica viene venduta fornita di una base che perfettamente si accoppia alla slitta presente sulla carabina.

Il funzionamento della leva è piuttosto fluido anche se inevitabilmente comporta un certo sforzo per ricaricare e porta a perdere l’allineamento con il bersaglio. L’arma è comunque ideale per l’impiego nel bosco e rappresenta, per le sue ridotte dimensioni, una scelta ineccepibile per canai e conduttori di cani da traccia. Adeguata, in questo senso, è pure la scelta del calibro di Marlin, molto efficace a distanze tra brevi e medie e la caccia nel folto. Le prestazioni balistiche del calibro non sono tali da renderlo appetibile per chi preveda tiri a distanze superiori ai 100 metri.

A 50 metri

Ho effettuato la taratura alla distanza di 50 metri, come conviene ad armi dedicate a ingaggiare il cinghiale con il punto rosso. A questa distanza, sparando in appoggio anteriore, è possibile ottenere ripetutamente rosate come quella pubblicata a margine del test.

Sospeso il giudizio sull’estetica dell’arma, che però credo funzionale a un impiego gravoso, rilevo solo che lo scatto ad arma nuova tende a grattare un poco. Sono però ragionevolmente sicuro che un buon rodaggio in poligono possa ridurre qualche asperità migliorandone l’azione. Che già, per inciso, è ben prevedibile. Il rinculo, per concludere, è corposo. Come è legittimo attendersi dal calibro adottato.

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Il calibro .444 Marlin

La cartuccia viene disegnata per far fronte a una carenza nell’offerta di armi in .45-70 Gvt. È il 1965 e il .444 Marlin prende subito piede tra gli appassionati del marchio; con la ricomparsa sulla scena del calibro più antico (è del 1873), la fortuna del .444 diminuirà e oggi è adottato solo da poche armi.

L’origine della cartuccia non è certa ma con ogni probabilità deriva dal .44 Magnum per allungamento di un pollice del suo bossolo. Le prestazioni risentono dal peso della palla, tradizionalmente “semiblindata” da 240 grani: con arma tarata a 50 metri, si perde solo 1 centimetro a 100 metri ma già 33 centimetri a 200. A 300 metri la caduta è di 128 centimetri: quanto cala, per esempio, un .30.06 Springfield con palla da 168 grani a 425 metri. I tiri lunghi, in definitiva, non sono il suo forte.

La scheda tecnica della carabina a leva Marlin 444 Dark series

Produttore: Marlin
Modello: 444 Dark series
Tipo: carabina a leva
Calibro: .444 Marlin
Lunghezza canna: 420 mm, passo 1:10”
Lunghezza totale: 978 mm
Organi di mira: diottra e mirino
Caricatore: tubolare da 4 colpi
Sicura: a traversino
Materiali: acciaio, legno di noce
Finiture: parti metalliche parkerizzate, legni verniciati in nero
Peso: 3.600 g
Prezzo: 1.585 euro
Distributore: Paganini

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