La riforma della legge sulla caccia ancora fuori dal calendario delle commissioni

La riforma della legge sulla caccia ancora fuori dal calendario delle commissioni - pila di documenti con emendamenti
© Jc_Stocker / shutterstock

Neppure nella prima settimana di novembre le commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato inizieranno a votare gli emendamenti alla riforma della legge sulla caccia promossa dal centrodestra: l’attenzione si sposta sulla manovra finanziaria.

Nessuna sorpresa, e comincia a farsi concreta l’ipotesi che si debba seguire con attenzione la sessione di bilancio, alla quale nel prossimo bimestre il parlamento dedicherà buona parte del proprio tempo e dei propri sforzi: neppure nella prima settimana di novembre le commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato inizieranno a votare gli emendamenti alla riforma della legge sulla caccia promossa dai capigruppo del centrodestra.

Non si esagera a dire che il ddl s’è incagliato, forse per ragioni tecniche (l’ostruzionismo delle opposizioni, in particolare del Movimento 5 Stelle, ha fatto lievitare a 2.084 il numero degli emendamenti; d’altra parte se non si comincia mai a votarli è impossibile ridurlo) o forse per ragioni politiche; e dunque è possibile (probabile?) che, come segnalato da 55 sigle del mondo ambientalista nell’appello a Mattarella, il centrodestra cercherà di servirsi della legge di bilancio per intervenire sui capitoli che considera più urgenti.

Resta da capire se la mossa andrà a effetto, considerato che il Partito democratico ha già detto che si opporrà (le deputate Eleonora Evi e Patrizia Prestipino si sono rivolte pubblicamente ai presidenti di Camera e Senato, chiedendo loro di vigilare) e che, anche se i sondaggi continuano a premiare il governo Meloni e quasi tutti i partiti di maggioranza a partire da quello della presidente del consiglio, una parte sostanziosa dell’opinione pubblica potrebbe reagire infastidita.

Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.