Gli accorgimenti per l’utilizzo del Gps

GPS
© Mathia Coco

È la bussola del XXI secolo: il Global Position System, meglio noto come Gps, ci permette di avere sempre a disposizione le coordinate del luogo.

Ormai da svariati anni la tecnologia ci fornisce validi aiuti durante le attività escursionistiche di qualsiasi livello. Uno degli strumenti più versatili e utili è il Gps, Global Position System. Si tratta di un ricevitore, generalmente palmare, che, elaborando dei segnali trasmessi da una rete di satelliti in orbita geostazionaria, un tempo destinati a usi militari, ma oggi fruibili a uso civile, può fornirci in tempo reale la nostra posizione cartografica in qualsiasi punto del globo terrestre.

Perché questo strumento dia i migliori risultati dobbiamo tener conto di alcuni accorgimenti:

  1. durante la consultazione del Gps, non stazionare in prossimità di alte pareti (tra palazzi di più piani, canyon, orridi), perché il rimbalzo del segnale satellitare potrebbe indurre lo strumento a commettere degli errori;
  2. avere delle batterie di riserva e non tenerle mai in tasche o luoghi troppo esposti al freddo, che potrebbe renderle inutilizzabili. Ricordiamoci di tenere le nostre scorte energetiche sempre ben calde, magari a contatto con il nostro corpo e all’asciutto;
  3. ricordarsi di settare il tipo di coordinate, il formato e il map datum che vogliamo utilizzare in base alla zona in cui ci troviamo e alla compatibilità con eventuali carte in nostro possesso.

Dato che tra un map datum e l’altro della stessa zona può esserci una discrepanza di posizione anche considerevole, in caso di richiesta di aiuto i settaggi dovranno essere comunicati via radio, cellulare o altro mezzo agli organi competenti, in modo da poter parlare tutti la stessa lingua e favorire il nostro ritrovamento.

Se mantenuto in una posizione dove abbia la visione di una buona porzione di cielo, il nostro ricevitore può fornirci le nostre coordinate con un’approssimazione anche inferiore ai due metri, purché riesca a captare il segnale di almeno 4-5 satelliti; una tolleranza apprezzabile in escursionismo si ha già con tre satelliti agganciati. Molti strumenti sono dotati anche di bussola magnetica e altimetro barometrico; ma l’altimetro dovrà essere tarato ogni volta che sia possibile, quando cioè si conosce l’altitudine precisa del punto in cui ci troviamo, e la bussola prima di ogni utilizzo. Vale comunque la pena di ricordare che il Gps potrebbe sempre rompersi. Pertanto chi fa escursionismo deve portarsi al seguito, e saper usare, una cartina della zona e una bussola.

© Joaquin Corbalan P

Map datum e altimetro

Dato che la terra è un geoide e non una sfera matematicamente perfetta, per eseguire calcoli angolari di precisione attendibile sulla sua superficie è stato necessario associarla a una forma che permettesse di farlo in termini matematici, ossia un ellissoide.

Questa figura viene fatta aderire alla superficie terrestre, orientandola e prendendo come punti di contatto delle verticali su città o luoghi; si determina così il nome dell’orientamento e della zona in cui avremo un’accuratezza maggiore dei calcoli da eseguire per calcolarne le coordinate.

L’indicazione della quota è una delle funzioni principali di qualunque ricevitore Gps; anch’essa, come la posizione orizzontale, viene ricavata dai rilevamenti satellitari. La precisione del rilevamento verticale è però decisamente inferiore a quella del posizionamento orizzontale.

I ricevitori Gps di fascia medio-alta incorporano pertanto un altimetro barometrico. Il suo funzionamento è analogo a quelli installati in apparecchi differenti, come alcuni orologi, con la possibilità aggiuntiva di utilizzare i dati del Gps per la taratura in mancanza di dati più certi.

La presenza dell’altimetro consente la raccolta di ulteriori dati utili e la visualizzazione del profilo altimetrico del percorso, aggiornato in tempo reale durante il cammino. Inoltre è possibile risalire velocemente alla quota a cui ci si trovava in un determinato momento e in un preciso punto del percorso.

Riutilizzo delle tracce

Una traccia precedentemente memorizzata, trasferita da un altro Gps o da un computer, può naturalmente essere ripercorsa nello stesso senso o al contrario, funzione importante per avventurarsi in zone sconosciute o tornare al punto di partenza. Ciò è particolarmente utile in caso di perdita di visibilità e riferimenti visivi su ghiacciaio, in ambiente innevato, di notte, nella nebbia, in un bosco fitto, durante una bufera di neve, in caso di whiteout e in tutte le situazioni in cui si renda necessaria una rapida ritirata ma ci si trovi nell’impossibilità di orientarsi o seguire una traccia a terra.

In generale, il software interno al Gps permette di scegliere tra le tracce presenti nella memoria del ricevitore, o eventualmente in una flash card, e di specificare in che senso ripercorrerla, o semplicemente se visualizzarla o nasconderla sulla mappa o mostrarne alcuni dati come profilo altimetrico, vista d’insieme, lunghezza.

Il ricevitore Gps è uno strumento tecnologicamente avanzato e con moltissime funzioni utili, e come tale richiede una certa preparazione per offrire il meglio di sé. Un certo periodo di tempo per familiarizzare con la sua logica di funzionamento è inevitabile.