Futuro della caccia in Italia: l’appello del Cncn

Futuro della caccia in Italia: cacciatore davanti ad altana con setter irlandese
© Edgar G Biehle / shutterstock

Il Comitato nazionale caccia e natura lancia una campagna di comunicazione con cui intende difendere il futuro della caccia in Italia.

Il naufragio del referendum è solo una tappa, per mettere al sicuro il futuro della caccia in Italia c’è bisogno di rilanciarla con un piano di comunicazione dal forte impatto mediatico. Ne è convinto il Comitato nazionale caccia e natura che promuove una campagna destinata a riunire tutti coloro che gravitano intorno al settore, dai produttori di armi e munizioni alle associazioni venatorie fino ad Assoarmieri e alla Fondazione Una.

Bisogna innanzitutto dire alla società che la caccia è un’attività sostenibile, fondamentale per la tutela della biodiversità e degli equilibri naturali; solo così si fa capire che il cacciatore è un paladino del territorio, costantemente impegnato nella sua salvaguardia. Per diffondere compiutamente questo messaggio è necessario creare filiere specializzate, a partire da quella della carne di selvaggina; e poi creare di nuovo un legame con i giovani cui si deve far capire che la caccia è innanzitutto prendersi cura della comunità in cui si vive.

Per finanziare la propria campagna il Cncn sta coinvolgendo le aziende che producono armi e munizioni. In piccola parte l’esborso di cui si sono fatte carico sarà compensato da un leggero aumento del prezzo di munizioni e componenti; “vi prego” scrive il presidente Maurizio Zipponi “di considerarlo non come una spesa ma come un investimento necessario per difendere l’esistenza stessa” della caccia.

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