Fidc chiede a governo impegno legislativo su gestione delle zone umide

Federcaccia chiede a governo impegno legislativo su gestione delle zone umide: Padule di Fucecchio
© Stefano 73 / shutterstock

In occasione dell’anniversario della firma della Convenzione di Ramsar la Federcaccia chiede al governo di promuovere una legge tesa alla conservazione, alla manutenzione e al ripristino delle zone umide.

Anche se globalmente ha prodotto buoni risultati (172 le nazioni che l’hanno firmata, 2.400 i siti designati pari a più di 250 milioni di ettari), la Federcaccia ritiene non soddisfacente l’applicazione della Convenzione di Ramsar in Italia: nonostante la designazione di 66 siti pari a circa 80.000 ettari, nota il suo Ufficio studi e ricerche faunistiche e agroambientali, «ancora oggi molte zone umide scompaiono, subiscono degrado o [non possono vantare] una gestione corretta», perché la politica ha definito quelle da proteggere ma non s’è preoccupata delle altre.

Pertanto, in occasione del cinquantaquattresimo anniversario della firma del documento, la Federcaccia chiede al governo Meloni un impegno legislativo finalizzato alla conservazione, alla manutenzione e al ripristino di queste porzioni di territorio, e che inserisca i cacciatori tra i soggetti coinvolti nella gestione.

Sono molti, nota la Federcaccia, gli esempi d’una cattiva gestione, «dalla canalizzazione e cementificazione delle foci dei fiumi alla costruzione d’infrastrutture in particolare sulle coste, dalla bonifica di aree sottoposte a periodici allagamenti alla coltivazione delle risaie in asciutta, fino al mancato contenimento della vegetazione anche in aree protette»; tutto ciò impoverisce la biodiversità e fa diminuire la presenza degli uccelli acquatici, «obiettivo specifico della Convenzione di Ramsar».

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