Eradicazione della peste suina africana in Calabria: firmata circolare attuativa

Eradicazione della peste suina africana in Calabria: firmata circolare attuativa - due cinghiali
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Il Dipartimento regionale agricoltura ha predisposto la circolare che attua il piano d’eradicazione della peste suina africana in Calabria.

Fino al 31 marzo di giovedì, sabato e domenica in casi e contesti particolari (aree agricole con limitata vegetazione naturale e ad alta densità della specie sia nel territorio non sottoposto a restrizioni sia in zona I) c’è anche la braccata tra le tecniche di caccia consentite per attuare il piano d’eradicazione della peste suina africana in Calabria. Lo prevede la circolare operativa predisposta dal Dipartimento regionale agricoltura nelle scorse ore.

Alla braccata devono partecipare perlomeno dieci cacciatori (massimo sei gli ospiti; suggerito il gemellaggio tra più squadre), che devono agire in tempi rapidi ed escludere impatti significativi sulle altre specie.

Ovviamente la braccata non è l’unica tecnica consentita: sia nel territorio non sottoposto a restrizioni sia in zona 1 e 2 la Regione ha infatti disposto la cattura con trappole mobili o chiusini, il prelievo da appostamento fisso e la girata.

Catture, prelievo da appostamento, girata

Le trappole mobili e i chiusini fissi sono assegnati in gestione a uno o più soggetti abilitati al prelievo, eventualmente anche proprietari o conduttori di fondi; sono obbligatori la visita almeno una volta al giorno e, in caso di cattura, l’abbattimento per mano di un bioregolatore.

I bioregolatori sono i protagonisti anche della girata, cui possono partecipare massimo in dodici uno dei quali abilitato a condurre il cane limiere (se ne possono impiegare tre fino al 31 marzo e nell’ultimo quadrimestre dell’anno, soltanto uno nel periodo intermedio); per il prelievo è consentito l’impiego sia del fucile a canna liscia con munizioni slug sia della carabina (se semiautomatica nel caricatore può contenere massimo cinque colpi), di calibro eventualmente anche inferiore a 5,6 mm.

Più grande (6,5 mm) il calibro minimo per il prelievo da appostamento fisso, tecnica per cui è previsto l’obbligo d’impiegare un’ottica di mira; i bioregolatori devono inoltre sparare sempre in una direzione che, a prescindere dall’esito del tiro, mandi la munizione a impattare contro il terreno. Per facilitare il prelievo da appostamento fisso la Regione consente il foraggiamento attivo (granella o pannocchie; non più d’un punto d’alimentazione ogni 50 ettari).

Gli interventi sono consentiti da tre ore prima dell’alba a tre ore dopo il tramonto (d’estate fino alla mezzanotte); ogni operatore è obbligato a indossare abbigliamento ad alta visibilità.

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