L’eventuale abolizione dell’articolo 842 del codice civile aumenterebbe il peso della caccia privata, soluzione difficile da sostenere per chi si dice di sinistra.
Quando si filtra ogni vicenda con l’ideologia si rischia di sbattere con le contraddizioni, spesso senza neppure accorgersene: nella lista degli esempi entra senza fatica la proposta di Sinistra Italiana, che con i suoi senatori De Cristofaro, Cucchi e Magni ha presentato un ddl finalizzato all’abolizione dell’articolo 842 del codice civile.
La legge attualmente in vigore è trasparente: tranne che in due casi ben definiti (fondo chiuso, colture danneggiabili), il proprietario di un terreno non può vietare l’accesso ai cacciatori; ed è questo principio a rendere possibile la caccia sociale in Italia.
Eliminare questo diritto confinerebbe la caccia in due settori: il demanio, pubblico; e soprattutto i fondi privati di proprietà di coloro che metterebbero a reddito l’accesso dei cacciatori.
Di sinistra c’è poco
È legittimo che qualcuno, anche all’interno del mondo venatorio, la ritenga un’innovazione positiva («Tanti contadini» si legge in uno dei tanti commenti lasciati sulla pagina Facebook di Beccacce che Passione «pur di guadagnare due soldi [costituirebbero] consorzi tramutati in aziende faunistico-venatorie», alle quali peraltro la riforma della legge sulla caccia promossa dalla maggioranza vuole consentire il lucro; così ogni anno «ci risparmieremmo cinquecento euro di tasse, da spendere in aziende private gestite come Dio comanda»); ma di sicuro non sarebbe un’innovazione di sinistra.
Abolire l’articolo 842 del codice civile non cancellerebbe la caccia in Italia, come auspicato (non è soltanto una deduzione: i programmi presentati per le ultime elezioni politiche ed europee sono chiari) da chi lavora in questa direzione; abolire l’articolo 842 del codice civile renderebbe la caccia un affare da ricchi, da praticare prevalentemente in strutture private.
In questa proposta di sinistra c’è poco, giusto il nome della forza politica che l’ha presentata e che da quando ha stretto l’alleanza con i Verdi e con Bonelli sembra dimenticarsene ogni volta che sente parlare di caccia.
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