Emendamento del centrodestra per aumentare le specie cacciabili

Emendamento del centrodestra per aumentare le specie cacciabili - oca selvatica in volo
© Wirestock Creators / shutterstock

Sette senatori di maggioranza (prima firmataria la leghista Mara Bizzotto) hanno presentato un emendamento per inserire oca selvatica, piccione selvatico e stambecco nell’elenco delle specie cacciabili definito dall’articolo 18 della legge 157/92.

A differenza dei mille proposti dal Movimento 5 Stelle, che vuole ostacolare la riforma della legge sulla caccia e rimarcare il proprio profilo, questo ha qualche (buone? difficile fare pronostici nella prima metà d’agosto) possibilità d’entrare nell’articolato: l’emendamento 11.8, infatti, porta la firma di senatori di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza (hanno aderito Mara Bizzotto, Gianluca Cantalamessa, Antonino Germanà e Tilde Minasi della Lega; Gianpietro Maffoni di Fratelli d’Italia; Adriano Paroli e Dario Damiani di Forza Italia; Giorgio Salvitti di Noi moderati), che propongono di modificare l’elenco delle specie cacciabili aggiungendone tre.

Rispetto alle richieste della cabina di regia del mondo venatorio (nel corso delle audizioni era intervenuto Pietro Pietrafesa, segretario generale della Fondazione Una) manca la tortora dal collare; ci sono però, oltre a «tutte le specie di mammiferi o di avifauna alloctone o esotiche delle quali l’Ispra e le istituzioni europee abbiano raccomandato l’eradicazione», il piccione selvatico e l’oca selvatica, che si propongono cacciabili dalla terza domenica di settembre a fine gennaio, e lo stambecco, a ottobre e novembre.

Cinque passaggi chiave

Oltre all’aumento delle specie cacciabili, l’emendamento 11.8 contiene altri quattro passaggi chiave: con l’eliminazione del riferimento all’arco temporale massimo nel quale può dispiegarsi la stagione di caccia a una specie, salta l’obbligo di anticipare la chiusura in caso di preapertura; si allunga la giornata di caccia da appostamento agli uccelli acquatici, fino a un’ora dopo il tramonto, come gli ungulati; si elimina qualsiasi interpretazione discrezionale, e si specifica che le date d’apertura e di chiusura della caccia all’avifauna non impattano sul periodo di migrazione, nidificazione, riproduzione e dipendenza dei pulli; e si stabilisce che, in caso di sospensione cautelare del calendario venatorio, quello vecchio torni in vigore non più soltanto fino all’udienza di merito, ma fino alla fine dell’intero procedimento, che spesso si chiude dopo mesi davanti al Consiglio di Stato.

Scopri le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.