Controllo faunistico, la giunta del Veneto punta a far cambiare la legge quadro

controllo faunistico_ cinghiale nella foresta
© Natalia Paklina

Il controllo faunistico deve poter esser svolto anche dai cacciatori: dopo la sentenza favorevole del Consiglio di Stato, l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan cerca di fare blocco con i colleghi di altre Regioni per ottenere una modifica della 157/92.

Il prossimo obiettivo è la legge quadro, nella misura in cui non consente l’impiego dei cacciatori nel controllo faunistico. Vinta la partita davanti al Consiglio di Stato, l’assessore veneto Giuseppe Pan intende coinvolgere i colleghi delle altre Regioni perché il confronto col nuovo governo porti a una modifica estensiva della 157/92. Detto altrimenti: bisogna riconoscere il possibile ruolo ausiliario dei cacciatori nelle attività di controllo faunistico.

È vero, ammette Pan, che la sentenza del Consiglio di Stato «respinge l’appello in punta di diritto». Ma, ritiene, «conferma la legittimità del piano veneto di controllo». E soprattutto ha implicitamente stabilito che la norma in esame è diversa, perché specifica, rispetto ad altre decapitate nel frattempo.

Pan ha poi diffuso i dati sui cinghiali eliminati dai Colli Euganei nei primi otto mesi del 2019. Sono 1.187, a fronte dei 1.169 di tutto il 2018. Il 65% è stato catturato con i chiusini, 401 sono stati abbattuti dai 108 selecontrollori attivi sul territorio. No agli inceneritori per smaltire le carcasse, risponde poi a Coldiretti. L’intervento costerebbe 200-250 euro a carcassa, 300.000 euro ogni anno, una spesa che il Parco non può assolutamente permettersi. È molto meglio valorizzare la carne inserendola in una filiera controllata, «a beneficio dei consumatori e nel rispetto dei principi dell’economia circolare».