Conservazione della fauna: il ruolo dei cacciatori nel controllo dei predatori

volpe su masso innevato: conservazione della fauna dai predatori

“Managing predators for meadow birds”, la conferenza organizzata da Face al parlamento europeo, ha consentito di mettere a fuoco il ruolo dei cacciatori nella conservazione della fauna.

Se si parla di conservazione della fauna, soprattutto di uccelli limicoli, il compito dei cacciatori è decisivo. Non solo in termini di prelievo sostenibile, ma anche di controllo dei predatori. È quanto emerge da “Managing predators for meadow birds”, la conferenza organizzata da Face al parlamento europeo. Se si unisce alla predazione dei nidi, la perdita degli habitat porta infatti a un deciso declino del successo riproduttivo. Anche di specie, come chiurlo e pavoncella, che fino a pochi anni fa facevano registrare buone condizioni di salute.

Diventa pertanto necessaria una stretta cooperazione tra cacciatori, agricoltori, ambientalisti, proprietari terrieri e istituzioni: solo così si può far fronte alle predazioni crescenti. «Dove si identifica la predazione con una minaccia significativa», spiega Jospeh van der Stegen, funzionario della Commissione europea, «i cacciatori possono dare un contributo fondamentale al controllo dei predatori». E, aggiunge Iben Hove Sørensen dell’Associazione dei cacciatori danesi, diventa cruciale spiegare all’opinione pubblica perché non si possa prescinderne. In un’area della Danimarca oggetto di studio specifico l’80% dei nidi di pavoncella è perduto per la predazione di volpe, visone americano e cane procione.

Il fototrappolaggio, spiega l’agricoltore Bertwin Elshof, ha fatto scoprire che in Olanda i nidi sono predati non solo da volpi e corvidi. Ma anche da tassi e martore, specie in forte aumento ma protette nei Paesi Bassi. Negli ultimi 11 anni comunque il controllo di volpi e corvidi ha migliorato lo stato di conservazione della fauna. È infatti notevolmente aumentato il numero di nidi rilevati.

Nel nord Italia, nota la Federcaccia che ha partecipato all’incontro, si contano circa 5.000 – 6.000 coppie di pavoncella. Sulle quali l’impatto dei predatori è cospicuo. Ma “mentre la limitazione della caccia è sempre presa in considerazione, per il controllo dei predatori vi sono spesso difficoltà e burocrazia eccessiva”.

La conferenza su conservazione della fauna e controllo dei predatori

La conferenza è stata organizzata da Face, la federazione delle associazioni venatorie europee, col contributo degli eurodeputati popolari Bendt Bendtsen e Karl-Heinz Florenz, presidente dell’intergruppo biodiversità e caccia. Le riflessioni si sono concentrate soprattutto su pavoncella, beccaccino, combattente, chiurlo maggiore, piovanello pancianera, beccaccia di mare, pettegola e pittima reale, le otto specie di limicoli oggetto del Piano d’azione internazionale multispecie. E, nel periodo della riproduzione, tutte legate alle praterie umide.