Chapuis Rols Carbon .300 Winchester magnum: il test

Chapuis Rols Carbon calibro .300 Winchester magnum il test di Ruggero Pettinelli
© Matteo Galuzzi

Costruita su archetipo Blaser, la carabina straight-pull Chapuis Rols Carbon presenta numerose caratteristiche originali; grazie al peso di soli 2.500 grammi, è l’ideale per le cacce di montagna più impegnative.

La Carbon è uno degli allestimenti più moderni della Chapuis Rols, un’interessante carabina straight-pull che riprende evidentemente a prima vista l’architettura generale della Blaser R93/R8 presentando però allo stesso tempo alcune caratteristiche del tutto originali. Alla calciatura in fibra di carbonio realizzata dall’austriaca Fbt è abbinata una canna ultra-sottile fluted, che consente di contenere il peso complessivo in soli 2.400 grammi per i calibri standard e 2.500 nei calibri magnum; è il caso dell’esemplare di questa prova, camerato in .300 Winchester.

Con questa combinazione arma-cartuccia si ottiene uno strumento di elevatissimo rendimento in termini di velocità di ripetizione del colpo, precisione intrinseca ed energia cinetica sul selvatico; allo stesso tempo però si deve gestire un peso veramente ultralight per la più impegnativa caccia in montagna.

Chapuis Rols Carbon: dieci calibri

Il cuore del sistema è rappresentato da un telaio in Ergal 7075, che funge da punto di ancoraggio per la calciatura e l’astina, per la canna e sul quale scorre la slitta otturatore. La canna è fissata al telaio per mezzo di un unico punto di serraggio, rappresentato da una vite Torx. In realtà l’ancoraggio tra la canna e il telaio è rappresentato da una culla prismatica, rappresentata dalla metà inferiore della camera di cartuccia; al centro vi spicca il recoil lug rettangolare, al centro del quale c’è il foro filettato per l’unione.

La tolleranza di montaggio tra il recoil lug e la rispettiva sede è inferiore a un centesimo di millimetro; ciò ovviamente va a vantaggio della precisione di riposizionamento tra uno smontaggio e l’altro, se per esempio si intende ridurre l’ingombro dell’arma durante il trasporto oppure cambiare calibro o, ancora, effettuare una pulizia approfondita.

La canna è lunga 600 millimetri nei calibri standard, che comprendono 6,5 Creedmoor, 6,5×55, .243 e .308 Winchester, .30-06 Springfield, 7×64, .270 Winchester e 9,3×62, e 630 millimetri nei calibri magnum, i classici .300 Winchester e 7 mm Remington magnum. La canna ha profilo ultraleggero, con volata di 15,5 millimetri, ed è ulteriormente alleggerita da una serie di scanalature longitudinali. La volata è inoltre filettata con passo M14x1, per il montaggio di eventuali freni di bocca che, nell’allestimento magnum da noi testato, era quantomeno consigliabile e infatti ci è stato messo a disposizione.

Chapuis Rols Carbon: sicurezza garantita

La slitta otturatore presenta una testa cilindrica con una profonda scanalatura anulare. Quando si manda in chiusura, interagisce con una sorta di ganascia elastica sita all’interno del prolungamento di culatta; i rebbi vanno a serrarsi intorno alla scanalatura, imprigionando la testa e creando un insieme inamovibile. Lo sblocco si ottiene ruotando all’indietro di circa 20° il manubrio dell’otturatore; una volta liberata la testina è possibile arretrare tutta la slitta, estraendo ed espellendo il bossolo.

Due sono le slitte otturatrici, con testa idonea ai calibri standard, con fondello tipo .308-.30-06, e per i calibri magnum. Quest’ultima è contrassegnata con una “M” in corrispondenza dell’estrattore, che è del tipo a unghia e generosamente dimensionato. Doppio l’espulsore, a puntone a molla, in corrispondenza della faccia dell’otturatore a ore 8, guardando verso la volata. La slitta scorre sul telaio per mezzo di due rebbi laterali, sul lato sinistro della guida è presente un piolo a molla; premendolo è possibile sfilare all’indietro la slitta completa, per la manutenzione ordinaria o per cambiare calibro.

Il manubrio presenta un pomo sferico, ben dimensionato, con diametro di 25 millimetri, in metallo nero lucido, con una serie di scanalature tipo meridiani terrestri e, sull’estremità opposta rispetto alla radice del manubrio, alcune incisioni a volute.

Il sistema di accensione dell’innesco s’avvale di un percussore lanciato: sul dorso della slitta otturatrice è presente un cursore che, quando è in posizione abbassata, disarma fisicamente la molla principale, impedendo così lo sparo accidentale anche in caso di urti o cadute di fortissima entità. Per armare la molla basta spingerlo verso l’alto con il pollice; per mettere in sicurezza l’arma è sufficiente premere il pulsantino sulla sommità del cursore e lasciarlo scendere verso il basso. L’arma è inoltre dotata di sicurezza automatica che impedisce lo sparo in caso di chiusura incompleta.

Chapuis Rols Carbon: la gallery fotografica

Chapuis Rols Carbon: serbatoio originale

È decisamente originale il sistema di alimentazione, che prevede un serbatoio polimerico rotante integrato nell’arma; può però essere anche sfilato dalla parte inferiore, facendo basculare verso il basso il gruppo ponticello-grilletto. Per questo scopo è presente un pulsante davanti all’estremità del ponticello. Per estrarre il caricatore, dopo aver basculato il componente, occorre premere una seconda volta il pulsante: cade nel palmo della mano. La capacità è di quattro cartucce per i calibri standard e tre per i calibri magnum.

Rispetto alla Blaser R93/R8, in alcuni allestimenti Rols calcio e asta sono due componenti distinte; in altre versioni invece il calcio è un pezzo unico con l’asta. È il caso della versione Carbon, il cui calcio, come il nome suggerisce, è realizzato in fibra di carbonio. Il profilo della pala è all’americana, quindi con profilo dritto; integrato c’è un appoggiaguancia regolabile in elevazione, premendo il pulsante quadrato presente sul lato destro (escursione complessiva pari a 32 millimetri).

Piuttosto verticale la pistola dell’impugnatura, con un collo di cigno abbastanza sottile; è l’ideale per consentire un buon comfort anche a chi non abbia mani grandissime. L’astina è a coda di castoro, con una larghezza nella parte mediana pari a 44 millimetri. Sul puntale e sotto la pala sono presenti due attacchi per magliette porta cinghia a sgancio rapido di disegno originale; le magliette sono fornite in dotazione.

Per la caccia in montagna

In questa configurazione particolarmente vocata per la caccia agli ungulati di montagna, l’arma non presenta le mire metalliche. Sulla sommità della camera di cartuccia, perfettamente cilindrica, sono presenti due tacche per lato e uno scasso rettangolare superiore, sui quali si innesta una base a sella per l’ottica di puntamento, con sgancio rapido. Il cannocchiale che ci è stato fornito per la prova era uno Steiner Ranger 4 con ingrandimento 4-16×56.

Lo scatto è un due tempi con precorsa piuttosto breve e secondo stadio corto e netto. Nonostante il grilletto risulti un componente amovibile rispetto al rinvio che agisce materialmente sul dente di scatto, la corsa è pulita e costante, anche aprendo e richiudendo il ponticello basculante più volte. A fronte di un peso di sgancio dichiarato pari a 900 grammi, il peso da noi rilevato con il dinamometro Lyman è stato di 800 grammi.

Chapuis Rols Carbon: il test

Ho svolto la prova a fuoco nel Tiro a segno nazionale di Pesaro, sulla distanza dei 100 metri. Ho selezionato due caricamenti, uno prettamente venatorio, la poderosa Sako con palla Hammerhead di 220 grani, l’altro più sportivo, la Sellier & Bellot match con palla Hpbt del peso di 168 grani.

L’arma è leggerissima; oltre al calciolo Decelerator in gomma al termine della calciatura, nel calibro .300 Winchester magnum la presenza del freno di bocca è quantomeno consigliabile, specialmente sparando da seduti o da sdraiati, situazioni nelle quali la sensazione di rinculo è più punitiva. La manovra dell’otturatore è molto fluida, non c’è alcun indurimento né in apertura né in chiusura; l’alimentazione dal serbatoio è impeccabile, risulta agevole anche introdurre manualmente la cartuccia nella camera.

L’escursione della slitta otturatrice è di ben 91 millimetri; ciò dà agio, anche con ottica montata, di caricare il serbatoio anche direttamente dall’arma, vincendo la resistenza dei labbri polimerici. Se invece si preferisce sfilare il caricatore, è possibile inserirvi le cartucce tanto facendole scorrere sotto i labbri dal davanti, quanto dal dietro, situazione decisamente originale. Una leggera rastrematura della parte anteriore del caricatore aiuta sempre a riconoscere il corretto verso d’inserimento delle cartucce rispetto alla culatta dell’arma.

Lo scatto mi ha decisamente stupito sia per la pulizia, sia per il ridotto peso di sgancio: ottimo il rendimento del freno di bocca applicato, che ha addomesticato a dovere la belva impedendo l’insorgenza di un timore reverenziale. Con il ridotto diametro di canna, sparati però quattro o cinque colpi di seguito, già si palesa un sostanziale effetto miraggio nell’ottica. Ciò è peraltro perfettamente sensato, perché questo allestimento non nasce per sparare molti colpi di seguito.

Una carabina leggera e robusta

Dopo aver reiteratamente smontato la canna dal telaio e la slitta portaottica dalla canna, per realizzare il servizio fotografico, ho riscontrato una taratura ancora perfetta; ho potuto quindi inanellare un immediato dieci al primo colpo sparato.

Con le Sellier & Bellot match ho ottenuto una rosata di tre colpi in soli 25 millimetri di diametro, quindi al di sotto del minuto d’angolo; con le Hammerhead il raggruppamento è risultato appena più allargato, pari a tre colpi nel diametro di 32 millimetri. In ogni caso, anche con una munizione prettamente da caccia non sono usciti dal dieci del bersaglio; con una cameratura magnum e una canna così sottile è decisamente un risultato rimarchevole, riprova delle ottime caratteristiche costruttive dell’arma.

Sono facili l’inserimento e il disinserimento della sicura manuale a cursore dorsale; il pulsante di apertura del ponticello è ben raggiungibile anche solo al tatto, ma comunque ben protetto da azionamenti accidentali, come ho verificato portando l’appoggio anteriore per il tiro a coincidere proprio con lui. Allo stesso modo, ho provato ad accompagnare lentamente il manubrio dell’otturatore in modo da lasciarlo circa un millimetro più indietro rispetto alla posizione di chiusura, riscontrando che il colpo non parte.

La parentela concettuale con l’archetipo Blaser è innegabile; nello stesso tempo però sono numerose le differenze, volte alla funzionalità e alla robustezza, a partire dal doppio espulsore a puntone che rappresenta un fattore di grande affidabilità nell’espellere non solo i bossoli sparati, quanto piuttosto le cartucce cariche che, con un calibro magnum, rappresentano un peso non indifferente.

La finitura è decisamente europea; la brunitura lucida è veramente pregevole, così come è piacevole la calciatura monopezzo che occulta quasi totalmente il telaio centrale in lega. In definitiva è un’arma robusta, sicura, precisa, maneggevole, fluida nel funzionamento, ma anche decisamente elegante e stilosa.

Munizione 1: Sako Hammerhead

  • Peso palla. 220 grani
  • V0: 805 m/s
  • E0: 4.619 Joule
  • E0: 470,9 kgm

Munizione 2: Sellier & Bellot Hpbt

  • Peso palla: 168 grani
  • V0: 920 m/s
  • E0: 4.613 Joule
  • E0: 470,2 kgm

Chapuis Rols Carbon: la scheda tecnica

  • Produttore: Chapuis armes
  • Distributore: Franchi, tel. 0722 3071
  • Modello: Rols Carbon
  • Tipo: carabina a ripetizione manuale
  • Calibro: .300 Winchester magnum (anche 7×64 e, su richiesta, 6,5 Creedmoor, 6,5×55, .243 e .308 Winchester, .30-06, .270 Winchester, 9,3×62, 7 mm Remington magnum)
  • Funzionamento: riarmo lineare (straight-pull)
  • Alimentazione: caricatore amovibile rotante
  • Numero colpi: 3+1 (4+1 in 7×64)
  • Canna: lunga 630 mm, fluted; volata diametro 15,5 mm con filettatura M14x1 per freno di bocca opzionale
  • Lunghezza totale: 1.107 mm con freno di bocca applicato
  • Scatto: diretto, in due tempi, peso di sgancio rilevato 800 grammi
  • Percussione: percussore lanciato
  • Sicura: cursore dorsale che disarma la molla del percussore; sicura automatica che impedisce lo sparo in caso di incompleta chiusura
  • Mire: attacco specifico a sgancio rapido per ottica di puntamento (in prova, Steiner Ranger 4 4-16×56)
  • Materiali: carcassa in Ergal, canna e otturatore in acciaio al Carbonio, calciatura in Carbonio
  • Finiture: brunitura nera lucida, carcassa anodizzata
  • Peso: 2.500 g
  • Qualifica: arma da caccia
  • Prezzo: 7.100 euro

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