Calendario venatorio della Campania, annunciato ricorso

Calendario venatorio della Campania: tordo bottaccio sul ramo di un albero
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Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia e Anuu impugneranno il calendario venatorio della Campania davanti al Tar; chieste anche le dimissioni dell’assessore.

La giunta regionale ha disatteso gli impegni assunti con le associazioni di categoria nel corso delle riunioni del comitato faunistico: pertanto Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia e Anuu migratoristi porteranno («ennesimo non invidiabile primato») il calendario venatorio della Campania davanti al Tar.

Ma non è l’unico motivo che rende interessante la lettera aperta inviata alla giunta. Le associazioni venatorie chiedono infatti le dimissioni dell’assessore Nicola Caputo che o non ha avuto la forza di rappresentare in giunta quanto concordato o s’è rivelato troppo sensibile alle posizioni del mondo animalista.

Ne è venuto fuori un calendario diverso da quello discusso a inizio estate, segnato dall’apertura posticipata a gran parte delle specie cacciabili; solo per colombaccio, merlo e tortora la stagione aprirà il 18 settembre, per il resto occorrerà attendere il 1° ottobre.

Per le associazioni venatorie riconosciute un calendario così impostato è una chiara dimostrazione «di pregiudizi e ostilità contro i cacciatori»; ecco perché all’impugnazione al Tar e alla richiesta di dimissioni rivolta a Caputo si aggiungeranno altre forme di protesta contro la giunta De Luca. I cacciatori campani sono circa 40.000, le elezioni politiche s’avvicinano; in una campagna elettorale così anomala i partiti devono valutare bene se valga la pena di andarci allo scontro.

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