Cacciatori e controllo faunistico, governo risponde a interrogazione

Cacciatori e controllo faunistico: cinghiali rooting
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Per il sottosegretario Claudio Barbaro il coinvolgimento dei cacciatori nelle operazioni di controllo faunistico non pregiudica la conservazione della fauna.

La maggioranza e il governo hanno semplicemente esplicitato quanto nel febbraio 2021 la Corte costituzionale aveva stabilito sul coinvolgimento dei cacciatori nelle operazioni di controllo faunistico. Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente del governo Meloni, risponde così all’interrogazione del Movimento 5 Stelle (primo firmatario l’ex ministro Sergio Costa) sul modo in cui da qualche mese è formulato l’articolo 19 della legge 157/92, sul quale anche la Commissione europea ha richiesto chiarimenti. I 5 Stelle chiedevano al governo se non intendesse presentare un nuovo ddl che ripristinasse la precedente versione della legge; sarebbe infatti «l’unica risposta possibile per evitare l’avvio d’una nuova procedura d’infrazione».

Ma per Barbaro non è così visto che la legge non pregiudica l’applicazione delle direttive Habitat e Uccelli, ancora in vigore, né la protezione garantita ai siti Rete Natura 2000; né sono cambiate le prescrizioni sulla conservazione della fauna. Utile sarà il piano straordinario quinquennale, che servirà a «rendere omogenei i contenuti, le modalità applicative e il monitoraggio dei piani regionali»; in questo modo si manterranno operativamente coerenti l’esecuzione della normativa nazionale e le direttive europee.

Affidata alla deputata Carmen Di Lauro, la replica dei 5 Stelle poco aggiunge alla discussione; il nucleo è infatti la definizione degli animali come «vittime innocenti e silenziose» delle «maledette armi».

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