Browning Bar Mk3 Reflex Composite, il nostro test

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La qualità della carabina semiautomatica da caccia Bar affiancata a quella di un punto rosso Kite Optics. Questo abbinamento produce l’allestimento Reflex, una proposta molto interessante per chi ami uscire in battuta e insidiare il cinghiale anche in selezione. L’abbiamo provato in poligono.

Con pochissimi altri modelli si spartisce il mercato delle carabine semiautomatiche da caccia. È la Bar di Browning, arma che monopolizza il segmento dal 1967, data della sua commercializzazione. Del disegno della primigenia Bar (Browning Automatic Rifle), la mitragliatrice che farà la differenza nell’ultimo anno del primo conflitto mondiale fino alla guerra del Vietnam, ricalca il nome e poche impostazioni meccaniche che la rendono la prima carabina semiautomatica camerata in calibri magnum pensata espressamente per l’impiego venatorio. La sua fortuna è immediata e porterà nel cinquantennio che segue alla presentazione di ben più di un milione di esemplari.

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Del 1976 è l’allestimento denominato Type 2, oggetto di modifiche di carattere marginale. Per veder applicate al disegno originale delle variazioni sostanziali si dovrà attendere il 1993 con il lancio del modello Mark II, riprogettato sotto la guida dell’ingegnere belga Joseph Rousseau; a differenza del disegno originale, presenta una meccanica semplificata ma più affidabile e una diversificazione estetica che sarà la base stilistica di numerosi varianti: Safari, Lightweight in alluminio, Long Track, Short Track e Zenith vedranno l’introduzione successiva di finiture sempre più accurate, una leva manuale d’armamento e, per la prima volta, mire regolabili.

La terza edizione delle carabine semiautomatiche Browning vede la luce nel 2015 e viene lanciata in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario. Si chiama Mk3 (Mark 3) e assimila le migliorie apportate dal produttore a tutto il catalogo: anzitutto lo scatto Super Feather e il sistema di armamento manuale del percussore molto popolare sulle armi di questo scorcio del terzo millennio. Ma Browning è marchio molto dinamico che cerca di intercettare e anticipare le esigenze del mercato. Per questo motivo, dell’arma iconica della sua produzione moderna, escono continue varianti che, nell’anno passato, hanno portato all’allestimento Reflex.

Cosa cambia

Reflex è una piattaforma innovativa che non si limita ad allargare l’offerta del modello Bar ma pure del Maral, l’interpretazione della straight pull del produttore belga. Sua caratteristica è l’applicazione di un punto rosso in una posizione piuttosto più avanzata della tradizionale imposta dalla slitta sulla carcassa. Un posizionamento che consente un montaggio particolarmente basso – tale da non richiedere un nasello intercambiabile o registrabile in altezza – e, al tempo stesso, di applicare una base per l’utilizzo contemporaneo di un’ottica di puntamento. Che, nella fattispecie, ben potrebbe essere un’ottica da battuta.

La coesistenza dei due dispositivi di puntamento, specie se il posteriore è applicato mediante una slitta a sgancio rapido, è assolutamente possibile. Abbiamo potuto sperimentarlo sul campo nel corso di un evento di presentazione svolto l’anno scorso in Slovenia.

Il punto rosso adottato dalle versioni Reflex è un Kite K1 – anch’esso novità dello scorso anno – prodotto dall’azienda che produce in esclusiva per Browning tutta la gamma di ottiche da quest’ultima commercializzate.

Quel che resta

L’impostazione della Bar Mk3 è quella tradizionale del modello. La ripetizione semiautomatica è assicurata dall’azione di una porzione dei gas di combustione, opportunamente deviati per azionare un pistone nascosto alla vista dall’astina. Sotto la spinta dei gas, il pistone arretra spingendo l’otturatore, ad esso solidale, e provoca la rotazione e lo svincolo della sua testa. Compiute le operazioni di estrazione ed espulsione, la molla di recupero riporta l’otturatore in avanti permettendogli di prelevare una cartuccia dal caricatore e di camerarla. Anche il funzionamento di questa Bar, certo lubrificato da un cinquantennio di esperienza, è estremamente affidabile.

Le 9 alette dell’otturatore vanno a chiudere direttamente in canna, fornendo quindi un complesso virtualmente indistruttibile. Sulla carcassa, brunita in nero opaco, a destra è presente la leva di sgancio dell’otturatore.

Notevole lo scatto. Il Super Feather Trigger ha un’impostazione dichiarata di fabbrica che attesta sui 1.100 grammi la pressione necessaria allo sgancio; è prevista una tolleranza in più o in meno di 100 grammi. La sua caratteristica è una corsa estremamente breve, pari a 4 decimi di millimetro. Siamo sui livelli di una bolt action e, infatti, questo dispositivo è mutuato proprio dalle bolt di casa Browning.

Molto ben congegnata è la sicura, che sfrutta il sistema di armamento manuale del percussore per garantire una sicurezza d’impiego senza uguali. Il percussore si arma al momento del tiro, spingendo semplicemente un cursore posto sulla parte posteriore della carcassa; con la stessa semplicità, e in maniera che con un minimo di allenamento diventa assolutamente silenziosa, lo si disarma qualora si decida di non esplodere il colpo.

Il calcio, l’altra novità

La calciatura è in polimero ricoperto di un film che ricorda in maniera molto realistica la fibra di carbonio; su pistola e astina – a tulipano – sono presenti inserti in gomma molto grippanti. È disponibile anche in allestimento mancino ma solo nei calibri .308 W e .30-06 S, non nel 9,3×62 camerato nell’arma provata. Al termine della pala spicca il calciolo Inflex II disponibile negli spessori di 12, 20 e 25 millimetri; in partenza è montato quello da 20 mm che porta a una Lop di 360 mm. La densità del calciolo è pensata per deviare le forze del rinculo verso il basso, allontanando leggermente il calcio dal viso del tiratore allo scopo di ridurre il rinculo percepito e il movimento della canna verso l’alto.

Il sistema di supporto delle magliette porta cinghia è il cosiddetto Qd (Quick detachable) che permette la rimozione della cinghia in un istante. La calciatura viene fornita di un kit di variazione di piega e deviazione; la piega può essere variata di 3,5 millimetri e la deviazione di 3 millimetri in entrambi i sensi rispetto ai valori standard. In totale la dotazione prevede 6 spessori.

La canna, molto ben realizzata, è prodotta direttamente da FN a Herstal. Presenta alla volata un diametro di 17 millimetri, consono all’impiego dell’arma, e profonde scanalature che concorrono all’alleggerimento del complesso. La lunghezza totale è pari a 530 mm.

Nella parte inferiore della carcassa è ricavato l’alloggiamento del caricatore. Nel caso dell’arma in prova quest’ultimo è incernierato anteriormente alla carcassa e contiene solo 2 colpi. Decisamente preferibile l’allestimento Dbm (Detachable box magazine), removibile e più semplice da riempire.

In poligono

Abbiamo provato l’arma così come ci è giunta dalla fabbrica, più per dovere di cronaca che per l’effettiva esigenza di sperimentarne le caratteristiche. La conosciamo infatti piuttosto bene tanto nell’allestimento Mk3 quanto nel calibro camerato. Ebbene, oltre a risultare quasi perfettamente azzerata sul bersaglio, questa Bar si è dimostrata eccezionalmente precisa, restituendo una rosata degna di una buona bolt action. Siamo nell’ordine del mezzo Moa, un valore eccellente per una semiautomatica, che dimostra l’attenzione che il produttore ripone nei propri progetti e la qualità delle lavorazioni. Anche lo scatto è degno di una bolt.

Una considerazione la merita il posizionamento dell’ottica. Risulta effettivamente un po’ avanzata rispetto allo standard ma l’istintività nell’acquisizione del bersaglio in movimento è decisamente da premiare.

Il punto rosso secondo Kite

Il lancio del punto rosso Kite K1 è avvenuto a IWA 2019, contestualmente alla presentazione delle prime armi in allestimento Reflex. L’innovativa base che lo equipaggia e viene fornita in abbinamento all’arma ne consente l’applicazione al posto della bindella.

La configurazione del K1 è del tipo head-up, il più comune. Il suo chassis è realizzato in alluminio e presenta una sorta di cassetto per ospitare la batteria sul lato destro, così da non richiedere lo smontaggio quando l’accumulatore sia esaurito. Il punto rosso, discretamente definito, misura 2 Moa e può essere impostato manualmente all’intensità desiderata mediante la successiva pressione dei tasti posti sul lato sinistro. L’alimentazione è garantita da una batteria a bottone tipo CR2032 e il circuito garantisce lo spegnimento automatico dopo 3 ore dall’accensione.

Le regolazioni sono attuate da 2 registri micrometrici in grado di variare il punto d’impatto a passi di un Moa; l’intervallo di regolazione prevede 140 Moa in alzo e 100 in deriva. Le lenti sono soggette a una classica finitura multistrato a cui si affiancano i trattamenti Mhr Advanced e il Permadura, antigraffio.

Lo strumento, distribuito dalla stessa rete delle armi Browning e Winchester, è disponibile anche in versione per basi Weaver / Picatinny così da adattarsi ad altre piattaforme.

Leggi su Caccia Magazine sulle carabine semiautomatiche per la caccia al cinghiale.

Kite Optics K1, la scheda tecnica

Produttore: Kite Optics
Modello: K1
Ingrandimento: 1x
Dimensione finestra traguardo: 24×16 mm
Diametro punto rosso: 2 Moa
Peso: 36 g
Lunghezza: 47,5 mm
Distributore

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Browning Bar Mk3 Reflex Composite CF HC, la scheda tecnica

Produttore: Browning
Modello: Bar Mk3 Reflex Composite CF HC
Tipo: carabina semiautomatica a recupero di gas
Calibro: 9,3×62
Lunghezza canna: 530 mm
Lunghezza totale: 1.075 mm
Organi di mira: mire metalliche assenti, punto rosso Kite K1
Caricatore: fisso, 2 colpi
Sicure: cursore che blocca il percussore
Materiali: calcio in fibra di carbonio, acciaio
Finiture: brunitura opaca
Peso: 3.500 g
Prezzo: 2.199 euro
Distributore

TEST

Matricola arma: 311ZN15398
Ottica impiegata: Kite K1
Peso di sgancio: 1.138 g

Condizioni del test

Meteo: nuvoloso
Altitudine: 108 m slm
Pressione atmosferica: 1.021 hPa
Temperatura: 9°
Umidità relativa: 90%

Munizione 1

Produttore: Winchester
Modello: Super X
Palla: Power Point, 286 gr
V0 dichiarata: 719 m/s
V0 rilevata: 690 m/s
E0 dichiarata: 4.794 J
E0 effettiva: 4.326 J
Deviazione standard: 4,3
Rosata: 8 mm
Distributore

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