Associazione di riservisti, Arcicaccia contro Una

Associazione di riservisti: spinone a caccia di fagiani
© AnetaZabranska / shutterstock

L’Arcicaccia chiede alla Fondazione Una di prendere le distanze dall’associazione di riservisti che sta per nascere.

Visto che mai il consiglio direttivo della Fondazione Una ha discusso di una collaborazione con la Coldiretti per dar vita a un’associazione di riservisti, dopo l’articolo del Sole 24 Ore che l’ha rivelata il presidente Maurizio Zipponi ha davanti tre strade: sconfessare la partecipazione; allontanare i funzionari che hanno lavorato all’accordo senza un mandato politico; dimettersi. È dura la lettera che gli ha inviato Christian Maffei, presidente nazionale dell’Arcicaccia, servendosi come tramite dello stesso Sole 24 Ore. «Non lui» ricorda Maffei a Zipponi «ma i presidenti delle associazioni venatorie nazionali riconosciute dalla legge rappresentano i circa 300.000 cacciatori associati [cui] sono tenuti a rispondere».

Arcicaccia: quale la mission della Fondazione Una?

Non solo l’Arcicaccia, ma anche Federcaccia ed Enalcaccia sono estranee al progetto riserve e ne erano inconsapevoli. Per Maffei si tratta dunque «di un grave e volontario errore di metodo; la dirigenza [della fondazione] non aveva avuto dalla comunità alcun mandato a rappresentare la vocazione di sviluppare tour turistico-venatori nelle riserve». Maffei peraltro dubita che la Fondazione Una, ente no-profit, «possa avere l’ambizione di promuovere attività d’interesse per le aziende agrituristico-venatorie e dei profitti che queste possono legittimamente realizzare». La ricerca scientifica, la tutela delle colture agricole e la mitigazione dei danni da fauna selvatica «non c’entrano molto con le attività commerciali delle riserve per la fauna allevata e per la sua vendita giornaliera».

Per l’Arcicaccia una mossa di questo tipo rischia di «sabotare l’unione di cacciatori, agricoltori e ambientalisti»; anche perché se non inserite in una strategia complessiva anche iniziative meritevoli come pulizia dei boschi e potenziamento della filiera della carne «appaiono di facciata». La Fondazione Una prenderà una posizione pubblica? E che farà Zipponi? Di sicuro il silenzio rischia di sconquassare il faticoso equilibrio raggiunto all’interno del mondo venatorio.

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