Approvati accordi di mobilità dei cacciatori tra Toscana, Umbria e Lazio

Approvati accordi di mobilità dei cacciatori tra Toscana, Umbria e Lazio - vigneto a San Gimignano
© Stevan Z / shuttersock

Per favorire i cacciatori che vogliono cacciare al di fuori della regione di residenza, la Toscana ha rinnovato gli accordi di mobilità venatoria con Umbria e Lazio.

L’accordo sarà valido anche per questa stagione venatoria: restano in vigore i protocolli d’interscambio che, a prescindere dal colore politico più o meno concorde fra le tre amministrazioni, Toscana, Umbria e Lazio rinnovano ormai da anni per favorire la mobilità dei cacciatori che vogliono cacciare al di fuori della regione in cui risiedono; il costo dell’adesione è ridotto, 35 euro.

Rispetto a chi proviene da altre regioni, per l’iscrizione a un Atc toscano avranno la priorità 700 cacciatori umbri, e per l’iscrizione a un Atc umbro avranno la priorità 700 toscani; il protocollo prevede inoltre 1.000 posti giornalieri per gli umbri che vogliono praticare la caccia alla migratoria da un appostamento toscano, e 3.989 posti (1.580 nell’Atc Perugia 1, 1.409 nell’Atc Perugia 2, 1.000 nell’Atc Terni 3), per un massimo di venti giornate complessive a testa, per i toscani in Umbria.

In termini numerici (per l’iscrizione si parla genericamente di «accoglimento in via prioritaria nei limiti previsti dalla normativa») l’accordo tra Toscana e Lazio tratta solo di posti giornalieri: nel complesso ce ne sono disponibili 965 da ciascun lato del confine, fino a un massimo di 18 giornate per ogni cacciatore.

Per aderire si passa dai sistemi informatici messi a punto dalle amministrazioni regionali; fa eccezione un caso, la mobilità venatoria verso il Lazio, per la quale il riferimento è l’Atc Rieti 1.

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