Abolito il divieto di lucro per le aziende faunistico-venatorie

Abolito il divieto di lucro per le aziende faunistico-venatorie - Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia • Marco Iacobucci Epp / shutterstock

Approvata la legge di bilancio 2026 con la modifica alla 157/92: cade il divieto di lucro per le aziende faunistico-venatorie.

Senza sorprese, perché anche una singola modifica avrebbe richiesto una terza lettura per la quale sarebbe mancato il tempo (il 1° gennaio sarebbe scattato l’esercizio provvisorio), la Camera ha approvato in via definitiva la legge di bilancio, che dopo l’intervento del Senato su impulso di Lega e Fratelli d’Italia abolisce il divieto di lucro per le aziende faunistico-venatorie, alle quali ora la normativa consente di associarsi in forma d’impresa individuale o collettiva.

Il potere di autorizzare la concessione resta in mano alle Regioni; i titolari delle aziende faunistico-venatorie già esistenti possono chiedere la conversione nella nuova tipologia.

Il Comitato nazionale caccia e natura ha espresso apprezzamento per una decisione «che mette fine a un limbo giuridico e fiscale» lungo decenni, e la considera una vittoria propria, della Coldiretti e d’Ab; per Cncn questa modifica, che potenzialmente coinvolge più di mille afv «responsabili di circa un milione di ettari», realizza «un circolo virtuoso tra [la caccia], l’agricoltura e il turismo, al fine di valorizzare sempre più […] il territorio agrosilvopastorale, rendendolo un patrimonio unico di bellezza e biodiversità».

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