Benelli Raffaello Be Diamond calibro 12: un diamante è per sempre

Il Raffaello Be Diamond, ultimo nato fra i semiautomatici Benelli, vanta caratteristiche innovative, sempre nella costante ricerca della perfezione della Casa urbinate. Ecco il resoconto dettagliato della prova

Benelli Raffaello Be Diamond cal. 12

L’ultima meraviglia tecnologica di Benelli, il Raffaello Be Diamond, nero e intrigante, misterioso e snello come una pantera, si ispira proprio al diamante nero, pietra dura per eccellenza. Il fucile semiautomatico riprende la linea, inconfondibile, della serie Raffaello Power Bore / Ethos; non c’è niente da fare, quando un oggetto nasce bene la linea sembra immutabile, sempre moderna, malgrado gli anni passino e vedano tramontare meteore con cadenza annuale o quasi. Gran parte del merito è sicuramente da ascrivere alle dimensioni, talmente filanti nel calibro 12 che non sembra neanche possibile che sia il massimo calibro disponibile per la caccia.

Questo grazie alla carcassa, al ponticello dalla forma quasi aereodinamica, all’astina che presenta un andamento sinuoso pur in un contesto di dimensioni minime, a una calciatura efficacissima ma non invadente. Insomma, un fucile semiautomatico Benelli. La differenza fondamentale risiede certamente nella colorazione completamente nera del fucile, anche se il colore subisce varie gradazioni di tono e intensità, a seconda che si stiano guardando le canne, il fodero, la carcassa o la calciatura.

Benelli Raffaello Be Diamond cal. 12

BE.S.T.

La canna appare di un nero intenso, particolare e decisamente accattivante sotto il profilo estetico. In Benelli lo definiscono nero assoluto: è indubbiamente un colore differente e molto più profondo rispetto a quello ottenibile con un’usuale brunitura. Ma, ovviamente, per quanto sia apprezzabile la ricerca di un continuo miglioramento anche estetico, la filosofia Benelli non si limita certamente a un aspetto puramente cosmetico. Sul lato destro della canna, vicino alla culatta, la scritta “BE.S.T.”, acronimo di BEnelli Surface Treatment, appare piccola, quasi nascosta. Purtuttavia, la piccola sigla racchiude in sé un processo tecnologico altamente avanzato, coperto da segreto industriale e frutto di ben sette anni di ricerca e sviluppo. Il procedimento, completamente realizzato in Benelli, è una tecnologia verde che non produce reflui, né emissioni dannose per l’ambiente.

Benelli Raffaello Be Diamond cal. 12
La vera novità del Raffaello Be Diamond è rappresentata dalla canna; quella piccola scritta bianca posta sul lato destro (BE.S.T.) in realtà equivale a uno studio di ben sette anni per mettere a punto e perfezionare un trattamento di rivestimento che rende la canna praticamente inattaccabile dagli agenti atmosferici e dalla corrosione

Il trattamento consta di tecnologie ad alto vuoto e delle proprietà catalitiche del plasma: il processo BE.S.T. impiega un precursore liquido, detto diamantoide, che viene vaporizzato prima di entrare in camera; quest’ultimo è la chiave per realizzare lo strato esterno con proprietà simili al diamante. Non si tratta di una semplice deposizione di uno strato, ma di un multilayer (multistrato) che necessita di diversi trattamenti preparatori e di finitura della canna, al fine di poter ottenere il risultato migliore in termini di adesione e resistenza. In poche e semplici parole, il trattamento BE.S.T. riesce a proteggere la canna in una maniera eccezionale; prove severissime hanno dimostrato una capacità di resistere in nebbia salina al di fuori della normale immaginazione. Basti pensare che, a fronte di una resistenza all’ossidazione di 40 minuti di una comune canna brunita, la canna BE.S.T. ha resistito senza il minimo attacco corrosivo per più di 40 ore. Ulteriori prove condotte sul campo, in tre anni di esperimenti venatori a giro per il mondo, hanno confermato la durata eccezionale: le canne sembravano nuove al termine delle prove. Non solo: per saggiare il grado di resistenza all’abrasione, la canna è stata sottoposta all’azione di una spazzola meccanica. Orbene, una canna brunita in pochi attimi perde immediatamente la brunitura e appare lucente, mentre la canna BE.S.T. lascia intravedere solo alcuni segni, pur conservando l’aspetto estetico e la colorazione nera. Ciò significa che il semiauto Benelli può essere usato a caccia con grande serenità: la resistenza allo sfregamento, all’abrasione, alla corrosione, al contatto della canna con le mani sudate e con altre avversità atmosferiche può essere superata in cavalleria. Passa quasi in secondo piano il fatto che Benelli si avvalga di un acciaio Premium, First Quality, per la produzione delle sue canne, completamente prodotto e lavorato in Italia; il tutto associato al trattamento criogenico, anche degli strozzatori, che apporta quei benefici balistici forse dati per scontati, ma ancora in grado di fornire una sensibile differenza. Inoltre la canna appartiene alla serie Power Bore, dalla foratura accuratamente controllata e certificata (18,3 – 18,4 mm), sempre per garantire uniformità di resa balistica. Da segnalare anche che tutti gli strozzatori Criochoke da 7 centimetri sono idonei per un utilizzo delle munizioni alternative al piombo; la combinazione canna Steel Shot, ovviamente cromata internamente e camerata magnum (76 mm), con gli strozzatori, consente l’utilizzo dell’acciaio con tutti i valori di strozzatura, dal cilindrico al full.

Benelli Raffaello Be Diamond cal. 12
Le operazioni di pulizia, non necessarie per la canna, sono comunque decisamente semplici; basta rimuovere la canna, togliere il fodero in Ergal e ci si trova in presenza dell’otturatore

Benelli Raffaello Be Diamond cal. 12

Il consolidamento dell’evoluzione

Capitolo calciatura: siamo di fronte all’evoluzione del Comfor- Tech, adesso di terza generazione. Siamo arrivati a un perfezionamento accentuato, ottenuto grazie non soltanto alla felice disposizione dei famosi boomerang nella pala del calcio, peraltro rivisti nella geometria di funzionamento, ma anche alla struttura del calcio stessa, fatta di tecnopolimeri elastomerizzati uniti a tecnopolimeri in fi bra di vetro e capace di flettersi in modo ottimale sotto l’azione del rinculo generatosi allo sparo. Il sistema presenta anche una novità, denominata CombTech, che interessa il nasello; è realizzato in una combinazione di schiume poliuretaniche elastiche ad alta densità che si adattano alla forma della guancia o dello zigomo, si flettono allo sparo grazie a una struttura di supporto e a una molla a balestra e istantaneamente ritornano in posizione per assicurare il comfort al secondo (o terzo) sparo. Il tutto senza dimenticare l’eccellente calciolo in poliuretano microcell, disponibile in ulteriori spessori, sì da variare la Lop da 355 a 375 millimetri. La configurazione standard è settata di fabbrica a 365 mm. Se per qualsivoglia motivo vi trovaste a sostituire il nasello, per esempio per montarne un più alto di 12 millimetri, l’operazione è di una semplicità disarmante; il calciolo si toglie a pressione senza alcuna fatica o sforzo. Si accede pertanto al vano interno del calcio dove fa la sua comparsa una levetta metallica. Si aziona e il nasello si stacca. Operazione inversa per rimontarlo. Tempo necessario: 10 secondi per la sostituzione.

Come sempre, quando si parla di novità vere, si tende a tralasciare tutto il buono che c’è intorno, magari dandolo per scontato solo per il fatto che sappiamo che c’è. In realtà non è così e vale la pena ricordare le migliorie di elevato contenuto tecnologico che Benelli ha apportato sulla sua serie Raffello Power Bore / Ethos negli ultimi anni e che rappresentano il non plus ultra in un fucile semiautomatico. Cominciamo con l’Easy Locking, il sistema che permette di mandare in chiusura silenziosamente l’otturatore, semplicemente spingendo sulla manetta; in caso di necessità, grazie alla piccola sferetta caricata elasticamente situata nella cavità del portaotturatore, la testina dell’otturatore si impegna silenziosamente nelle sue mortise del prolungamento di canna e assicura la perfetta chiusura. Con Easy Loading System si intende quella serie di accorgimenti che consiste in una finestra di caricamento allargata e agevole per le dita del cacciatore, in una leva fermo cartuccia sdoppiata che consente di scaricare manualmente in modo veloce e senza impuntamenti il Raffaello Be Diamond. La levetta di sgancio otturatore, dalla forma lineare, è facilmente azionabile anche con mani guantate; non vanno dimenticati la manetta otturatore anatomicamente sagomata, il pulsante della sicura maggiorato, reversibile, la leva discesa cartucce di forma arrotondata (cut-off) e il Window System, che consente di controllare la capacità del tubo serbatoio con una semplice occhiata, rovesciando l’arma. Un indicatore rosso ci segnala quante sono le cartucce nel tubo serbatoio, a tutto vantaggio della sicurezza. Altro particolare importante, il cappellotto in alluminio rosso compare quando non sono più presenti cartucce nel tubo serbatoio. Da segnalare anche che l’astina è larga soltanto 38 millimetri nella parte più stretta e 44 nella parte più larga. Questi valori contribuiscono all’estetica eccezionalmente filante del Raffaello Be Diamond e permettono al cacciatore di appoggiare il pollice della mano debole, quella che sorregge l’arma, in una pratica scanalatura. Ancora, il nuovo cappellotto di chiusura dell’astina, di forma piacevolmente allungata, con caratteristiche di anti bloccaggio, è dotato di una comoda godronatura per l’azionamento. L’impugnatura è ovviamente a pistola, molto confortevole nella presa da parte della mano forte, pur essendo di dimensioni contenute; si ritrova inoltre lo zigrino denominato Air Touch, che offre un’ottima sensazione di grip in ogni condizione atmosferica. Il ponticello è di dimensioni sufficientemente ampie da consentire un ingresso agevole del dito deputato allo sparo e il grilletto è cromato, come l’otturatore.

Ottima stabilità, recupero agevole

Niente di nuovo sotto il sole e questa è un’ottima notizia per chi apprezza da cinque decenni il funzionamento inerziale dei semiautomatici Benelli: il meccanismo formato dall’otturatore con testina rotante e molla inerziale interposta fra corpo e testa dell’otturatore è garanzia di una fucilata veloce, sicura e ripetibile nel tempo. Ancora una volta, il cinematismo è assicurato per qualsiasi cartuccia commerciale, purché in grado di sviluppare sufficiente energia cinetica, dai 28 ai 56 grammi, anche se abbiamo visto digerire senza particolari problemi numerose cartucce da 24 grammi. Il Raffaello Be Diamond è corredato da una canna di 65, 70 o 76 centimetri di lunghezza, in grado di soddisfare ogni esigenza venatoria. La bindella, realizzata in fibra di carbonio e facilmente sostituibile in caso di necessità, determina leggerezza e maggiore libertà di vibrazione alla canna stessa, a tutto vantaggio della precisione e giustezza nel tiro. La bindella possiede una rabescatura antiriflesso, non comune sulla fibra di carbonio, un mirino intermedio di collimazione e un mirino terminale in fibra ottica di colore rosso; altri due mirini intercambiabili sono in dotazione con l’arma, in fibra ottica di colore verde e giallo.

Ci siamo recati a Rio Salso a Tavullia (Pu) per provare il Raffaello Be Diamond sulle pedane dell’impianto S. Martino, gestito dalla famiglia Pacassoni; abbiamo impegnato un percorso di caccia tante e tante volte, allo scopo di sviscerare le capacità balistiche e dinamiche delle singole armi in prova sui veloci piattelli. Orbene, il Raffello Be Diamond si imbraccia davvero bene e con velocità; non si muove e rimane stabile allo sparo, consentendo un recupero di seconda (e di terza) canna agevole. L’espulsione dei bossoli è netta e potente e il rinculo praticamente inesistente con le cartucce da 28 grammi da tiro. Ovviamente qualche cosa in più si percepisce salendo di grammatura, ma la struttura dell’arma è tale da minimizzare il problema rinculo. Il tutto a fronte di un peso certamente non impegnativo, se è vero che l’ago della bilancia si ferma a 2,9 kg (+/- 100 grammi) per la versione con canna da 65 centimetri di lunghezza. Impareggiabile la maneggevolezza, l’handling, per usare un termine anglosassone di gran moda. Il Raffaello Be Diamond viene offerto al pubblico al prezzo di 2.430 euro, con la dotazione descritta nel testo più valigetta idonea per il trasporto aereo, kit variazione piega e deviazione, magliette portacinghia a sgancio rapido, flacone di olio, manuale d’uso e le foderine di colore nero). Lo vedremo anche in altri calibri in un futuro prossimo? Chi lo sa. Per il momento proviamo il classico calibro 12.

LA SCHEDA

  • Produttore: Benelli
  • Modello: Raffaello BeDiamond
  • Tipo: fucile semiautomatico
  • Chiusura: svincolo inerziale e otturatore a testina rotante
  • Calibro: 12
  • Lunghezza canne: 650, 700 o 760 mm
  • Strozzatori: 5 Criochoke steel shot Cil, ****, ***, ** e * stella da 7 cm
  • Bindella: fibra di carbonio rabescata antiriflesso
  • Grilletto: cromato
  • Sicura: trasversale con segnale in rosso di avviso arma pronta per lo sparo
  • Calciatura: in tecnopolimero rinforzato con zigrini Air Touch e Windows System
  • Finitura: carcassa anodizzata, gruppo otturatore macchinato da trafilato e cromato
  • Peso: 2,9 kg circa (+/- 100 grammi) con canna da 65 cm
  • Prezzo: 2.430 euro
  • Info: www.benelli.it / 0722 3071