Nel corso dell’operazione Pettirosso 2025 i carabinieri forestali hanno denunciato 135 persone, ritirato licenze di caccia, e sequestrato più di duemila uccelli e 73 confezioni di farmaci dopanti.
La notizia più inquietante è il sequestro di 73 confezioni di farmaci dopanti a base di testosterone, che i bracconieri «somministravano agli uccelli per alterarne artificialmente il canto e renderli più performanti»: queste sostanze, si legge nel comunicato stampa dei carabinieri forestali, «possono provocare gravi danni all’apparato neurologico degli uccelli fino a configurarne la morte», e il loro impiego «configura [una fattispecie di] maltrattamento animale».
Non è l’unica serie di violazioni rintracciate quest’anno nel corso dell’operazione Pettirosso, che si svolge tradizionalmente nel periodo tardo-autunnale lungo le principali rotte migratorie delle Prealpi lombardo-venete: il reparto Soarda, infatti, ha denunciato 135 persone, ritirato licenze di caccia, e sequestrato 2.467 uccelli, sia vivi sia morti, 1.110 dispositivi illegali di caccia («trappole, reti, richiami acustici vietati»), 135 armi da fuoco, 13.300 munizioni e 20 kit di contraffazione d’anelli identificativi.
Gli oltre 1.500 uccelli abbattuti illegalmente erano destinati al consumo o al commercio illecito nel circuito della ristorazione; gli uccelli vivi erano perlopiù privi degli anelli identificativi, o presentavano anelli visibilmente manomessi: questa condizione «presuppone che», per generare «un profilo illecito», si siano immessi sul mercato «centinaia di esemplari […] catturati in natura e inanellati illegalmente».
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