Neppure nella settimana che s’apre lunedì 6 ottobre le commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato inizieranno a votare gli emendamenti alla riforma della legge sulla caccia.
Quando riprenderanno i lavori, dall’ultima seduta congiunta sarà passato quasi un mese, se non oltre: neppure la prossima settimana, dunque la terza consecutiva, le commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato si riuniranno per iniziare a votare i 2.084 emendamenti con cui le forze politiche, sia di maggioranza sia d’opposizione, intendono modificare l’impianto della riforma della legge sulla caccia promossa da Lucio Malan, Massimiliano Romeo e Maurizio Gasparri, capigruppo rispettivamente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, insieme a Giorgio Salvitti, Noi moderati.
A una seduta congiunta parteciperanno soltanto i senatori dell’ottava commissione, quella che si occupa d’ambiente, e come controparte avranno la commissione giustizia: sul tavolo non la caccia, ma le sanzioni per chi viola gli obblighi legati alla diffusione e alla fornitura di carburanti per l’aviazione.
I tempi si fanno sempre più lunghi: una volta uscita dalle commissioni la riforma dovrà trovare spazio nel calendario dei lavori dell’assemblea – peraltro nelle prossime settimane si discuterà soprattutto di bilancio; ed è certo che le opposizioni, soprattutto il Movimento 5 Stelle, torneranno a presentare centinaia d’emendamenti.
L’eventuale voto finale del Senato chiuderà soltanto la prima parte della storia: la Camera avrà il diritto e il potere d’esaminare il testo in ogni comma, e anche una sola modifica renderà necessaria la terza lettura.
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