Appello di 55 associazioni contro la riforma della legge sulla caccia

Appello di 55 associazioni contro la riforma della legge sulla caccia: logo wwf
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55 sigle animaliste s’appellano ai parlamentari «di ogni schieramento» perché s’oppongano alla riforma della legge sulla caccia firmata dai capigruppo di maggioranza.

È «inaccettabile» dedicare tempo ed energie a un provvedimento «non urgente né prioritario», anzi «dannoso, liberticida e irricevibile», che «soddisfa solo le pressioni di una parte del mondo venatorio, quella più estremista e aggressiva»: è durissimo l’appello con cui 55 associazioni animaliste (Enpa, Greenpeace, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf le più note) s’appellano ai parlamentari «di ogni schieramento», perché s’oppongano alla proposta di riforma della legge sulla caccia promossa dai capigruppo del centrodestra e «non si rendano complici di questo scempio; il testo calpesta la Costituzione, viola le norme europee, danneggia gli agricoltori, tradisce gli interessi della collettività, mette a rischio l’ambiente, la salute e la sicurezza di tutti».

Per le 55 sigle, che oltre all’impianto contestano anche gli emendamenti con cui la maggioranza «ha reso la proposta ancora più estrema» – su tutti quelli che ampliano l’elenco delle specie cacciabili introducendoci piccione, oca selvatica e stambecco -, la riforma «non risponde ad alcuna necessità reale»: non tutela gli agricoltori, al contrario «esposti a nuove criticità»; non favorisce i territori, «trasformati in un’arena di caccia senza regole»; e non garantisce neppure i cacciatori, «perché apre a un numero indefinito e incontrollabile di cacciatori stranieri, e favorisce bracconieri e abusi». In definitiva si tratta di «un attacco diretto alla biodiversità, alla sicurezza e alla legalità».

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