Caccia di selezione in Piemonte, la giunta sulla prova di tiro

Caccia di selezione in Piemonte, la giunta sulla prova di tiro
© Zoran Orcik

La delibera non è ancora comparsa sul Bur, ma gli Atc e i comprensori alpini la stanno diffondendo: la giunta regionale ha approvato una delibera sulla prova di tiro per chi esercita la caccia di selezione in Piemonte.

Per esercitare la caccia di selezione in Piemonte c’è bisogno della prova di tiro ogni 30 mesi, lo prevede la legge 5/2018. Da qualche giorno la certificazione deve riportare anche “la marca, il calibro e la matricola dell’arma utilizzata nella prova”. È quanto emerge dalla delibera 130-9037 della giunta regionale, non ancora pubblicata sul Bur ma già diffusa (“urgentemente”) dagli Atc To1-To2 e Al4 Ovadese-Acquese e dal Comprensorio alpino To1. A una prima lettura sembra dunque che, oltre al cacciatore, anche l’arma “utilizzata per l’attività venatoria” debba superare la prova di tiro.

Caccia di selezione in Piemonte: la prova di tiro

Chi vuole esercitare la caccia di selezione in Piemonte deve superare una prova di tiro presso un Tsn o un poligono privato autorizzato. Per essere autorizzati alla caccia di selezione al cinghiale, i tiratori devono attingere con quattro colpi su cinque un bersaglio standard posto a 25 metri. Per la caccia di selezione agli altri ungulati, la distanza sale a 70 metri.