Winchester XPR: il test

Winchester XPR il test

Semplice al limite dello spartano, la carabina bolt action Winchester XPR presenta soluzioni tecniche che riescono a farne uno strumento molto efficace. Leggera e maneggevole, con il munizionamento corretto garantisce una precisione degna di strumenti assai più costosi.

Ha da poco festeggiato i centocinquanta anni di attività ma, come dimostra il test della Winchester XPR, l’azienda ha ancora molto da dire. Dopo un periodo turbolento che aveva fatto presagire un disimpegno dal comparto delle armi, dal 2006 la produzione di Winchester è portata avanti da Fabrique Nationale Herstal tramite Browning e da Miroku, su licenza. La complessa vicenda societaria ha comunque permesso una certa continuità e di soddisfare la clientela più affezionata del marchio, con un unico stop temporale che corrisponde al biennio 2006-2008. Al termine di questo intervallo fu ripresa la commercializzazione di vari modelli iconici tra i quali il Model 70, la carabina bolt action di casa, in produzione dal 1936.

Eletta “Bolt-action rifle of the century”, carabina bolt action del secolo, dalla rivista statunitense Shooting Times nel 1999, la carabina modello 70 è stata l’arma di riferimento per più generazioni di cacciatori americani e si è guadagnata credito anche in Europa. Fino all’avvento della Remington 700, nel 1962, è stata un best seller. Forse il best seller. L’avvento della carabina Remington impose però una re-industrializzazione del progetto ai fini della semplificazione dei processi industriali e il contenimento dei costi, specie quelli legati al lavoro. Era una pratica necessaria per competere con un’arma nata per essere semplice ed economica da costruire.

Nel 1964 si assiste quindi a un’evoluzione del modello che costituisce una vera e propria cesura con il passato. Il passaggio dall’alimentazione controllata (controlled round feed) tipo Mauser a una più comune push feed, la realizzazione dell’azione da blocchi abbozzati in fonditura, la presenza di componenti in lamiera e in alluminio anziché in più solido acciaio e altre semplificazioni progettuali rivoluzioneranno il catalogo Winchester e la sua percezione tra il grande pubblico. Qualcuno considerò questo processo un tradimento della storica tradizione del marchio, altri (i collezionisti) fecero fiorire il mercato dei pezzi pre-1964 in contrapposizione a quelli successivi.

Nonostante tutto, il modello 70 rimase in linea ininterrottamente fino al 2006, quando ne venne sospesa la realizzazione. La successiva rinascita e il successo che ne conseguì suggerirono il lancio di un nuovo fucile che, diretto discendente del Model 70, presentasse delle semplificazioni progettuali tali da renderlo competitivo negli anni della low economy, la crisi finanziaria mondiale di cui stiamo ancora vivendo le conseguenze. È il 2015 quando viene presentato il modello Winchester XPR.

Winchester XPR: l’evoluzione del terzo millennio

Il nuovo mulo americano, così l’ha ribattezzata Winchester per scopi di marketing. La Winchester XPR corrisponde ai desiderata dei cacciatori contemporanei, che cercano armi da maltrattare, pertanto economiche, ma precise e affidabili. Questo sviluppo, insomma, va a proseguire il cammino di semplificazione iniziato nel 1964. Con la differenza che stavolta il modello di riferimento rimane ben vivo nella linea produttiva.

La Winchester XPR è una carabina bolt action spartana, che non lascia spazio a voli di fantasia o caratteristiche in grado di fare marketing da sé. È certamente semplice ma ha tutto quello che deve avere per poter competere su un mercato competitivo. Esteriormente è caratterizzata da una calciatura in polimero e una finitura nero opaco con il solo corpo dell’otturatore a contrasto. La calciatura presenta un’astina schiacciata, per favorire il tiro in appoggio, e un calciolo InFlex in gomma morbida, fornito di nervature di irrobustimento in grado di orientare il rinculo facendo abbassare il nasello, così da ridurne la percezione. All’interno del calcio è presente un tenone trasversale di rinforzo, d’acciaio. Non sono presenti punti di contatto con la canna.

La meccanica dell’azione ricalca pesantemente quella del modello 70, realizzata mediante processi industriali più efficienti così da ridurne il costo di produzione. L’azione è unica, corta, come conviene al calibro in test. Abbiamo provato la Winchester XPR in .243 Win, un caricamento veloce, preciso, che ben si presta alla caccia del più piccolo tra i cervidi italiani. E pure il più diffuso. L’otturatore è monolitico nella sua parte anteriore, lavorato a partire da barre d’acciaio chromoly (una lega di acciaio e cromo-molibdeno), interamente temperato, finito con un trattamento superficiale al nickel cromo che ne aumenta la resistenza all’ossidazione favorendo la scorrevolezza. Presenta tre alette di chiusura che ne consentono l’apertura con la rotazione di 60° del manubrio.

È questa una caratteristica gradita a chi necessita di rapidità di ripetizione del colpo e utilizza l’ottica. Di fatto, tutti gli acquirenti dell’arma, visto che viene fornita senza mire metalliche ma con la predisposizione (fori filettati sull’azione) per il montaggio degli anelli. La sicura presenta due posizioni e agisce sulla catena di scatto. Un secondo cursore, disposto davanti al primo, consente poi di svincolare l’otturatore anche in condizioni di sicura inserita. L’indicatore di percussore armato che protrude dal noce dell’otturatore completa le dotazioni di sicurezza. Il pulsante di sgancio dell’otturatore è disposto sulla sinistra.

Winchester XPR: numerose le versioni

Il gruppo della guardia della Winchester XPR è realizzato in polimero, così come il grilletto, un’evidente concessione nei confronti del contenimento dei costi. Presenta l’alloggiamento per il caricatore, anch’esso in materiale polimerico, che ha il pregio di essere del tipo prismatico estraibile. Contiene tre colpi a prescindere dal calibro. Interessante lo scatto, che sfrutta la cosiddetta tecnologia MOA a leve rotanti già adottato dal modello 70; la sua geometria consente un guadagno meccanico tra la corsa del grilletto e quella dell’attuatore che rilascia il percussore. Questo guadagno, nel rapporto di 1:2, favorisce una corsa breve e, tra gli effetti collaterali, un collasso di retroscatto decisamente contenuto.

Nonostante un peso di sgancio non tra i più costanti, garantisce inoltre uno sgancio secco, pulito. Questo grazie al fatto che i componenti della Winchester XPR sono fabbricati in acciaio temperato e levigato, bruniti e placcati con un trattamento al nichel cromo in grado di enfatizzare la durata e la nettezza dei piani di scatto in ogni condizione ambientale si utilizzi l’arma.

Della canna si è già detto che è flottante per favorire lo smorzamento delle vibrazioni dello sparo senza influenze esterne. La caratteristica garantisce la costanza del punto d’impatto anche con arma in appoggio anteriore. Anch’essa realizzata in una lega d’acciaio al cromo-molibdeno, è ottenuta mediante bottonatura e soggetta a una ricottura per esaltarne la precisione anche nel caso di sessioni di tiro durature. Presenta due benefit: la camera di cartuccia lucidata e la volata filettata per il montaggio di un freno di bocca, superfluo in .243 W ma ipotizzabile su altri calibri. La definizione corretta della canna sarebbe SR – suppressor ready, che lascia evidentemente intuire altri usi della filettatura, dove consentito.

Sono 13 i calibri attualmente disponibili, anche se non tutti in Italia, dal 6,5 Creedmoor al .338 Winchester Magnum, da tre allestimenti Winchester Short Magnum (.270, .300 e .325) ai .30” più diffusi (.308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester Magnum), dai 7 millimetri (7 Remington Magnum e 7mm-08 Remington) al recentissimo .350 Legend, il più veloce a mercato basato su un bossolo cilindrico. Presentato allo Shot Show del 2019 proprio da Winchester, questo nuovo caricamento garantisce livelli energetici interessanti bilanciati da scarso rinculo e una capacità di penetrazione particolarmente elevata con palle che spaziano tra i 145 grani della FMJ ai 265 della subsonica. L’offerta di calibri della Winchester XPR è servita da canne da 22, 24 e 26 pollici per sfruttare le diverse proprietà balistiche di ciascuno. Nel .243 W oggetto della prova, la canna misura 22 pollici (560 mm) così come in .270 W, .308 W e .30-06 S.

Numerose sono le versioni dell’arma. Abbiamo provato quella di base con un’ottica Kite commercializzata dallo stesso gruppo Browning Winchester. Ma, solo per restare al 2019, sono stati lanciati gli allestimenti Strata con canna semipesante da 19 mm, Hunter Mobuc, Thumbhole threaded e Adjustable threaded, tutti con canna filettata per seguire la tendenza del momento. Da segnalare che è inoltre disponibile una versione Compact con lop (lenght of pull) accorciata di 19 mm (per un totale di 330 mm), solo nei calibri .243 W e .308 W e allo stesso prezzo.

Il test della Winchester XPR

Il test è stato svolto secondo la tradizionale procedura che abbiamo adottato ormai da tempo. Dopo aver valutato l’arma in condizioni statiche, si è proceduto all’analisi del peso di sgancio mediante apposito dinamometro. Le letture hanno dato risultati non dei più costanti (tra 1.600 e 1.850 grammi, per intenderci) ma il valore finale è risultato essere perfettamente in linea con quanto dichiarato dal produttore: 1.681 grammi rispetto alle 3,5 libbre (circa 1.600 grammi) della scheda tecnica ufficiale.

Lo scatto è leggermente pastoso ma netto e prevedibile. La scorrevolezza dell’otturatore è migliorabile ma già più che soddisfacente nell’arma provata. Dove la Winchester XPR ha ottenuto il massimo è stato alla voce precisione. La scansione riportata si riferisce a tre colpi sparati a 100 metri con munizionamento atossico Winchester Extreme Copper Impact con palla da 85 grammi. Riteniamo che sia superfluo descrivere la rosata se non facendo un doveroso accenno al fatto che l’arma è in vendita a un prezzo di listino – suggerito dal produttore – di 599 euro. Dire che si tratta di un good bargain, un buon affare, è il minimo che si possa fare.

Winchester XPR: la scheda tecnica

Produttore: Winchester
Modello: XPR
Tipo: carabina bolt action
Calibro: .243 Winchester
Lunghezza canna: 560 mm
Lunghezza totale: 1.068 mm
Organi di mira: assenti
Caricatore: estraibile da 3 colpi
Sicure: manuale a due posizioni, manuale per l’apertura dell’otturatore
Materiali: acciaio, calciatura in polimero
Finiture: brunitura nera satinata, otturatore nichelato
Peso: 2.750 g
Prezzo: 599 euro
Sito produttore: www.winchesterguns.com
Distributore: www.broning.eu

I dati del test della Winchester XPR

Matricola arma: 357ZR10134
Ottica impiegata: Kite Optics KSP HD2 2,5-15×55
Peso di sgancio1: 1.681 g

Condizioni del test della Winchester XPR

Meteo: sereno
Altitudine: 108 m slm
Pressione atmosferica: 1.018 hPa
Temperatura: 22°
Umidità relativa: 54%

rosata ottenuta da matteo brogi durante il test della carabina winchester xpr

Munizione 1

Produttore: Winchester
Modello: Extreme Copper Impact
Palla: monolitica, 85 gr
V0 dichiarata: 994 m/s
V0 rilevata2: 955 m/s
E0 dichiarata: 2.718 J
E0 effettiva: 2.507 J
Deviazione standard3: 4,47
Rosata4: 13 mm
Sito produttore: www.winchester.com
Distributore: www.browning.eu

Note

1 Valore medio ricavato da 5 rilevazioni effettuate con Lyman Electronic Trigger Pull Gauge.
2 La velocità media è stata ricavata da 5 letture effettuate con cronografo Steinert SuperChrono posizionato a 3 metri dalla volata.
3 La deviazione standard è un indice di dispersione, cioè una misura indicativa di quanto i valori individuali possano differire dalla media.
4 La rosata è calcolata misurando i centri dei due colpi più lontani sparando a 100 metri in appoggio su rest Champion Premium Shooting Rest.
Il test è stato effettuato in data 25 ottobre 2019 presso il Tiro a Segno Nazionale di Lastra a Signa (FI). Si ringrazia l’armeria L’Armaiolo di Firenze per la collaborazione.