Le commissioni Agricoltura e Ambiente hanno fissato al 4 agosto la scadenza entro la quale i senatori potranno presentare emendamenti e ordini del giorno al ddl di riforma della legge sulla caccia.
Per una decina di giorni si vivrà solo di retroscena: una volta completate le audizioni, chiuse con i rappresentanti di Fidasc, Associazione cacciatori italiani e Associazione cacciatori veneti, le commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato hanno fissato a mezzogiorno di lunedì 4 agosto la scadenza entro la quale le forze politiche potranno presentare emendamenti e ordini del giorno ai ddl di riforma della legge sulla caccia.
Non è l’unica decisione presa nell’ultima riunione della settimana (sconvocate quelle successive): l’altra, attesa ma comunque importante, è l’adozione del ddl 1552, quello firmato dai capigruppo di maggioranza, come testo base; è verosimile che gli altri due (insieme se ne discute anche un quarto che non interviene direttamente sulla legge 157/92 ma intende incidere profondamente sulla caccia: è quello di Verdi-Sinistra, primo firmatario De Cristofaro, sull’abolizione dell’articolo 842 del codice civile), che riguardano il controllo faunistico e l’elenco delle specie cacciabili, servano da base per alcuni emendamenti.
Come s’era intuito un paio di settimane fa, con la riclassificazione della discussione da redigente a referente, i tempi non saranno brevi: considerato che alla presentazione degli emendamenti seguiranno l’esame in commissione, la discussione in aula e il passaggio alla Camera e che il Senato resterà chiuso dal 10 agosto al 9 settembre, a meno d’accelerazioni sorprendenti è pressoché impossibile che il parlamento approvi la riforma prima dell’inizio della stagione venatoria.
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