Tre passaggi sulla caccia nel decreto Agricoltura

Tre passaggi sulla caccia nel decreto Agricoltura: Giorgia Meloni, presidente del consiglio (capo del governo) insieme a Matteo Salvini e Antonio Tajani in parlamento
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Il decreto Agricoltura approvato dal governo Meloni nell’ultima seduta contiene tre passaggi relativi alla caccia e al mondo venatorio.

Per conoscerne a fondo i dettagli sarà necessario attendere la pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale, ma tra il comunicato, la conferenza stampa dei ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin e i primi commenti dei giornalisti e delle associazioni, sia venatorie sia di protezione ambientale, si sa che nel decreto Agricoltura approvato dal governo Meloni nell’ultima seduta ci sono ben tre passaggi che hanno a che fare con la caccia.

Il primo riguarda l’estensione dei poteri di vigilanza a tutte le associazioni venatorie riconosciute dalla legge 157/92: come segnalano Massimo Buconi e Christian Maffei, presidenti nazionali di Federcaccia e Arcicaccia, la misura s’è resa necessaria per tamponare i problemi interpretativi creati da alcuni provvedimenti adottati in passato.

Il governo Meloni ha inoltre deciso di potenziare le misure di contrasto alla peste suina africana (aumentano i poteri del commissario, si prevede un coinvolgimento più strutturato sia dell’esercito sia del mondo venatorio) e di trasferire al ministero dell’Agricoltura le competenze antibracconaggio dei carabinieri forestali.

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