Savage Arms Model 110 High Country Strata

Savage Arms model 110

Il Model 110 di Savage vede la luce nel 1958 e, da allora, è rimasto sempre in produzione. Migliorato negli anni per adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e alle sempre più stringenti richieste del mercato, viene ora lanciato in una versione che è la ventisettesima a catalogo

Arthur William Savage, che nel 1894 avrebbe fondato l’azienda che ancora porta il suo nome, nasce nel 1857 nelle Indie occidentali britanniche (Jamaica) in un ambiente privilegiato. Segue un corso di studi classico per poi trasferirsi in Australia dove gestirà per 11 anni un allevamento di bestiame e sarà addirittura fatto prigioniero da una tribù aborigena per circa un anno. Al termine di questo periodo si trasferisce negli Stati Uniti per approdare, dopo esperienze di vario tipo, al settore delle armi; la sua più nota innovazione è un sistema di ripetizione a leva hammerless – modello 95 – rimasto in produzione con il nome di Model 99 addirittura fino al 1998. L’azienda di Utica, New York – ora situata a Westfield, Massachusetts – concorrerà ai trial che portano all’adozione del modello 1911 di Colt da parte dell’esercito USA; la proposta di Savage sarà l’unica a contendere al disegno di Browning la vittoria. Durante i 2 conflitti mondiali, Mr Savage saprà sfruttare le opportunità industriali offerte dal contesto bellico ottenendo varie commesse di mitragliatrici Lewis, durante il primo, e di Thompson ed Enfield destinati all’esercito britannico, nonché di munizionamento, nel secondo. La sua grandezza sta nella capacità di una rapida riconversione al settore civile quando i tempi lo consentiranno. Nel 1919, intanto, in seguito a un contratto siglato con uno dei capi della nazione Sioux, Savage potrà utilizzare il logo con la testa indiana che tuttora rappresenta il suo marchio.

La storia prosegue con alterne vicende fino al 1988 quando – dopo un susseguirsi di proprietà poco solide e lungimiranti – l’azienda sarà posta nel regime di protezione disponibile nell’ordinamento americano (Chapter 11) per evitarne il fallimento. La rinascita avverrà a cavallo del 2000 grazie ad ATK (Alliant Techsystem Inc.), che nel 2013 ha scorporato le sue attività aerospaziali (Orbital ATK) da quelle sportive (Vista Outdoors); in Vista Outdoors sono confluiti oltre 30 marchi del settore civile, da Bushnell a Weaver, da Tasco Blackhawk!, da RCBS a Butler Creek, da Federal Premium a CCI e, appunto, Savage Arms che viene valutato 315 milioni di dollari. Nonostante questo business rappresenti il 7% dei ricavi di Vista, è ormai un anno che si vocifera che la proprietà abbia intenzione di vendere stante la complessità di gestione di un’azienda che, al momento, conta 252 modelli a catalogo.

Nel 2019, in occasione di Shot Show, Savage ha deciso di celebrare il proprio anniversario introducendo niente di meno che 40 nuovi prodotti. Tra questi, versioni commemorative incise del suo bolt action modello 110 e alcune edizioni limitate nel settore dei piccoli calibri rimfire. E il modello 110 High Country Strata oggetto di questa prova.

Il modello 110

Con la chiusura nel 2007 dell’impianto Winchester di New Haven, Connecticut, e la contemporanea interruzione della produzione del Model 70, il Savage 110 rappresenta il più antico fucile bolt action ininterrottamente in produzione negli Stati Uniti. Fu disegnato da Nicholas L. Brewer nel 1958 e da allora è sempre rimasto a catalogo in un susseguirsi di varianti che portano alle 27 oggi evidenziate nel sito del produttore.

Al momento del lancio, il modello 110 fu proposto in 2 soli calibri (.270 W e .30-06 S) e il nome del modello faceva riferimento al prezzo al dettaglio, prossimo appunto ai 110 dollari (109,95 per la precisione). Seguirà una versione ad azione corta pensata per il .243 W e il .308 W (1959) che nel 1998 sarà ribattezzata Model 10. Sempre nel 1959 verrà lanciata la variante mancina, prima assoluta per una carabina bolt action commerciale.

Disegnato sin dall’esordio per essere un’arma economica, il modello 110 ha sempre tenuto fede a questo presupposto, subendo nel tempo modifiche volte a contenerne il costo di produzione. Sarà proprio da questo modello, dopo aver azzerato tutto il resto dell’offerta, che negli anni successivi al 1988 Savage riuscirà a risollevarsi dalla crisi finanziaria che l’aveva portata a un passo dal fallimento. Questa famiglia di carabine è la base dello sviluppo della linea di prodotti che ha portato l’azienda ad essere una delle più importanti nella produzioni di carabine ad otturatore al mondo, con versioni che spaziano tra i calibri .204 R e .338 WM.

Come ho scritto, il Model 110 nasce per essere economico, pertanto molti dei componenti più minuti sono realizzati per stampaggio oppure per fusione; fanno eccezione la canna e l’azione che vengono ricavati – con moderne macchine a controllo numerico – da barre forgiate d’acciaio.

L’arma in prova

La versione High Country della carabina modello 110 di Savage nasce per il tiro venatorio a lunga distanza. Rispetto alla produzione corrente si diversifica per il pattern camo TrueTimber Strata e la finitura in PVD marrone coyote delle parti metalliche che, con uno spessore compreso tra i 2 e i 4 micron, è in grado di garantire una resistenza eccezionale alla corrosione. La canna di ampio diametro così come l’otturatore sono scanalati, a spirale. La calciatura dispone dei sistemi AccuStock e AccuFit che consentono, il primo, il perfetto accoppiamento con l’azione e la massima precisione, il secondo la personalizzazione di più parametri della pala: l’altezza della cresta e la lop, variabile nell’intervallo di 1 pollice (25 mm). Lo scatto è il conosciuto AccuTrigger brevettato, introdotto nel 2003 per sopperire a quello che era considerato il punto debole del 110. Il peso di sgancio è regolabile tra una libbra e mezzo e 6 libbre (680-2.720 grammi), garantendo quindi una maggior flessibilità d’impiego, mediante un’unica vite di registro. Le versioni varmint e da tiro raggiungono i 170 grammi di peso minimo di sgancio.

L’architettura dell’arma è quella che caratterizza tutta la famiglia. L’otturatore presenta una testa sostituibile a due alette, con l’abbondante unghia estrattrice ospitata all’interno di una delle stesse; peculiarità della testa è l’essere montata in maniera flottante, così da andare a contenere al meglio lo head space. L’espulsore è del tipo a bottone caricato elasticamente. Il manubrio risulta invece avvitato alla coda del componente funzionale dell’arma. Il corpo dell’otturatore riporta le scanalature di cui ho scritto che svolgono una funzione di alleggerimento e, soprattutto, estetica. Lo stesso motivo a spirale è presente sulla canna che, nel caso del .30-06 S in prova, ha un passo di rigatura di 10 pollici e presenta una filettatura in volata. La sicura è attivata mediante un cursore posto sulla parte posteriore dell’azione; presenta 3 posizioni e va ad ingaggiare catena di scatto e percussore. La posizione intermedia consente l’apertura dell’otturatore a sicura inserita.

Numerosi i calibri disponibili (243 W, .270 W, .280 AI, .308 W, .30-06 S, .300 WM, 6,5 CM, 6,5 PRC, 7mm RM, 7mm 08 R) tutti forniti con caricatore estraibile di autonomia variabile tra 2 e 4 colpi.

Venendo alle finiture, va anzitutto segnalata quella delle parti metalliche tipo PVD (Physical vapor deposition, Deposizione fisica da vapore) che prevede il deposito di una sottile pellicola di materiali differenti (si parla di pochi strati atomici). Nel processo, il materiale viene fatto evaporare da una sorgente solida o liquida e trasportato in forma di vapore attraverso un ambiente sottovuoto o plasma fino al substrato dove condensa. Si tratta di un’evoluzione della classica brunitura che, rispetto a questa, fornisce una maggior protezione in contesti operativi gravosi.

La colorazione marrone coyote risulta gradevole e ben si adatta al pattern prescelto per la calciatura. Strata, questo è il suo nome, è uno degli effetti camo più attuali. Prodotto da TrueTimber, azienda che dal 2005 a oggi si è creata un’enorme reputazione nello sviluppo di schemi mimetici, è considerato un motivo multi-funzione. Nato per impieghi tattici, presenta schemi “macro” che tendono a “spezzare” la figura umana rendendola quindi meno identificabile nella sua complessità, e “micro” che vanno invece ad adattarsi alle specificità del contesto operativo ambientale. Nato per adattarsi ai contesti naturalistici americani, favorisce – secondo quanto dichiarato dal produttore – il mimetismo negli spazi aperti degli Stati Uniti occidentali, nelle foreste del Sud fino al sottobosco autunnale tipico degli Stati dell’Est.

In poligono

Ho provato questo modello 110 in occasione di un test sulle munizioni Hornady e a questo si deve la presentazione dei dati balistici relativi a un solo produttore di cartucce. L’arma, nuova e messa a disposizione dell’importatore, non aveva effettuato alcun rodaggio, ma già dai primissimi colpi sparati è stata in grado di restituire rosate di ottima qualità comprese, a seconda della palla utilizzata, tra gli 11 e i 38 millimetri. Valori di assoluto rilievo che vanno letti – come non mi stanco mai di dire – tenendo conto che non ogni combinazione arma-munizione è in grado di garantire le medesime performance. Le variabili sono molte e tali da mettere in discussione certezze maturate con altri abbinamenti. Premesso che ogni canna fa caso a sé e che, quanto ottenuto con l’arma provata potrebbe non essere replicabile da un’altra carabina, pur dalle medesime caratteristiche, direi senza ombra di dubbio che l’abbinamento tra il modello qui presentato e la cartuccia Hornady Precision Hunter con palla ELD-X da 178 grani è senza dubbio quello di base da cui iniziare qualsiasi considerazione.

SCHEDA TECNICA

  • Produttore: Savage Arms
  • Modello: 110 High Country Strata
  • Tipo: carabina bolt action
  • Calibro: .30-06 S
  • Lunghezza canna: 559 mm
  • Lunghezza totale: 1.102 mm
  • Organi di mira: assenti
  • Caricatore: 4 colpi
  • Sicure: 3 posizioni
  • Materiali: acciaio inossidabile, calcio in polimero
  • Finiture: PVD e camouflage Strata
  • Peso: 3.700 g
  • Prezzo: 1.746 euro
  • Sito produttore: www.savagearms.com
  • Distributore: www.bignami.it / 0471 803000

TEST

  • Ottica impiegata: Sig Sierra3BDX 4,5-14×44
  • Condizioni del test
  • Meteo: pioggia
  • Altitudine: 250 m slm
  • Pressione atmosferica: 1.006 hPa
  • Temperatura: 11°
  • Umidità relativa: 72%

Munizione 1

  • Produttore Hornady
  • Modello Superformance International
  • Palla GMX, 180 gr
  • V0 dichiarata 860 m/s
  • V0  rilevata2 844 m/s
  • E0 dichiarata 4.309 J
  • E0 rilevata 4.151 J
  • Deviazione standard 2,9
  • Rosata 38 mm
  • Sito produttore: www.hornady.com
  • Distributore: www.bignami.it / 0471 803000

Munizione 2

  • Produttore Hornady
  • Modello Precision Hunter
  • Palla ELD-X, 178 gr
  • V0 dichiarata 792 m/s
  • V0 rilevata2 795 m/s
  • E0 dichiarata 3.622 J
  • E0 rilevata 3.642 J
  • Deviazione standard 2,6
  • Rosata 38 mm
  • Sito produttore: www.hornady.com
  • Distributore: www.bignami.it / 0471 803000