Respinto il secondo ricorso sul calendario venatorio della Sicilia

Respinto il secondo ricorso sul calendario venatorio della Sicilia: quaglia in mezzo all'erba
© Durzan Cirano / shutterstock

Il calendario venatorio della Sicilia resta in vigore nelle forme previste dall’ultimo decreto dell’assessorato.

Diversamente da quanto deciso per merlo, gazza e ghiandaia per i quali ha imposto la sospensione fino a ottobre, per colombaccio, coniglio selvatico, quaglia e tortora il Tar della Sicilia (decreto 515/2023) non ravvisa «i presupposti d’estrema gravità e urgenza»: resta dunque senza esito, almeno in questa fase cautelare, il ricorso presentato da Wwf, Legambiente, Lipu, Enpa, Lndc e Lac contro il decreto con cui dopo l’ordinanza l’assessore Luca Sammartino ha riformulato il calendario venatorio 2023/2024.

A settembre il coniglio selvatico ha già completato il ciclo riproduttivo; l’Ispra ne consente dunque il prelievo, «da modulare a livello locale [visto che] le condizioni demografiche delle popolazioni possono variare sensibilmente nel tempo».

Il piano di gestione consente inoltre di continuare a prelevare la tortora fino al 30 settembre, o finché non sarà stato raggiunto il tetto al carniere complessivo; niente sospensione neppure per la caccia al colombaccio, sul quale il Tar s’era già esplicitamente espresso, e alla quaglia.

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