Respinto il ricorso ambientalista contro il calendario venatorio dell’Abruzzo

Respinto il ricorso ambientalista contro il calendario venatorio dell'Abruzzo - cesena (Turdus pilaris) con verme
© Jukka Palm / shutterstock

Il Tar ha respinto il ricorso con cui la Sezione ornitologica abruzzese e la Lndc contestavano la parte in cui il calendario venatorio dell’Abruzzo fissa la durata della stagione di caccia alla cesena, al tordo bottaccio e al tordo sassello.

Si torna alle date iniziali: ribaltando la propria decisione di due mesi fa il Tar dell’Abruzzo (sentenza 558/25) ha deciso di respingere il ricorso con cui la Stazione ornitologica abruzzese e la Lndc contestavano la formulazione del calendario venatorio regionale, e di spostare di nuovo avanti la fine della stagione di caccia al tordo bottaccio (19 gennaio), al tordo sassello e alla cesena (31 gennaio).

Per il Tar la delibera della giunta regionale è coerente con l’ultima versione del documento Key concepts, aggiornato all’inizio del 2025; inoltre, in caso di posizioni discordi non si può assegnare al parere dell’Ispra (per tutte e tre le specie suggeriva di anticipare la chiusura al 10 gennaio) più peso di quello espresso dal Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, che «gode di una composizione mista e ampiamente rappresentativa delle varie componenti ambientali e scientifiche del settore».

Una delibera coerente

In generale, il Tar sottolinea che se i pareri offerti dall’Ispra o dal Comitato faunistico-venatorio «si pongono in contrasto con i dati regionali più aggiornati e più accurati e con [le indicazioni europee], dando così luogo a incongruenze palesi», le Regioni possono prescinderne.

Infine, si legge nella sentenza, è scorretto chiedere una chiusura identica per tre specie diverse adducendo come motivo la possibilità di confonderle se la caccia è chiusa per una e aperta per le altre: si presume che i cacciatori riescano a distinguerle, considerato che «hanno dovuto sostenere un esame d’abilitazione che prevede il riconoscimento delle specie cacciabili e di quelle protette».

Condannate al pagamento delle spese di giudizio, le due associazioni dovranno liquidare 2.000 euro alla Regione, 2.000 euro al ministero dell’Agricoltura, 2.000 euro alla Federcaccia.

Il calendario aggiornato

  • Allodola, merlo: 1° ottobre – 31 dicembre 2025
  • Alzavola, beccaccia, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, porciglione: 1° ottobre 2025 – 19 gennaio 2026
  • Cesena, tordo sassello: 1° ottobre 2025 – 31 gennaio 2026
  • Cinghiale: 1° ottobre 2025 – 31 gennaio 2026
  • Colombaccio: 21 settembre; 1° ottobre 2025 – 31 gennaio 2026
  • Cornacchia grigia, gazza, ghiandaia: 1°, 13, 21 settembre; 1° ottobre 2025 – 11 gennaio 2026
  • Coturnice: 2 ottobre – 30 novembre 2025
  • Fagiano, volpe: 1° ottobre 2025 – 31 gennaio 2026
  • Lepre: 1° ottobre – 21 dicembre 2025
  • Quaglia: 1°-30 ottobre 2025
  • Starna: 1° ottobre – 30 novembre 2025
  • Tordo bottaccio: 1° ottobre 2025 – 19 gennaio 2026

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