Peste suina africana, la nota della Federcaccia

Peste suina africana: cinghiale nella foresta
© Zuzana Sommer / shutterstock

Per contenere la diffusione della peste suina africana è necessario coinvolgere i cacciatori.

La collaborazione dei cacciatori è stata fondamentale per contenere la diffusione della peste suina africana nei Paesi che ha toccato prima dell’Italia; quanto accaduto all’estero deve rappresentare una guida per la gestione delle prossime settimane. A qualche giorno dal primo caso registrato nell’Italia continentale, la Federcaccia rinnova la propria disponibilità al governo e alle Regioni: i cacciatori sono pronti ad attivarsi per individuare eventuali nuove carcasse infette e circoscrivere la diffusione del contagio. Nel frattempo si è mobilitata la struttura nazionale, già a disposizione delle autorità.

Bisogna procedere “senza allarmismi e strumentalizzazioni” e coinvolgendo concretamente il mondo venatorio che metterà a disposizione esperienza e professionalità. Ciò che è accaduto in Sardegna negli ultimi 42 anni (il sierotipo non è mai uscito dall’isola, e da quattro anni non si registrano focolai) dimostra quanto il contributo dei cacciatori sia essenziale, e quanto le istituzioni lo richiedano e lo apprezzino.

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