Partito democratico: serve confronto su modifiche della legge 157/92

Partito democratico serve confronto su modifiche della legge 157 92
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Quattro dei deputati che il Partito democratico schiera in commissione Agricoltura alla Camera aprono ad alcune modifiche che rafforzino la legge 157/92; sbagliata, scrivono, è la strada scelta dal centrodestra.

Nessuna legge è intoccabile, soprattutto dopo 33 anni dall’approvazione, e della 157/92 è necessario «rafforzare l’impianto e superare le criticità»; sbagliata è la strategia adottata da «governo e destre», che puntano a «imporre le modifiche con un colpo di mano»: lo scrivono in una nota Antonella Forattini, Stefano Vaccari, Maria Stefania Marino e Andrea Rossi, quattro dei cinque deputati (la quinta è Nadia Romeo) che il Partito democratico schiera in commissione Agricoltura alla Camera.

Per il Pd, considerato che al Senato il ddl Malan sta viaggiando lentissimo e che è inaccettabile inserirne alcuni stralci negli emendamenti alla legge di bilancio, il parlamento è ancora in tempo per servirsi di una strada alternativa, ossia ottenere dal governo la relazione sullo stato d’applicazione della 157/92 e «avviare approfondimenti […] sulla base dei rilievi».

Più che provvedimenti spot, servono interventi che «rafforzino ruolo e funzioni degli Atc», centrali sia per la prevenzione dei danni alle colture sia «in termini di presidio del territorio».

L’Italia, si chiude la nota, è il Paese con il più alto tasso di biodiversità in Europa; il primato «lo si deve al contributo congiunto degli agricoltori, degli ambientalisti e anche dei cacciatori, che in sinergia con le istituzioni locali svolgono attività di [gestione] della fauna e di presidio del territorio» e contribuiscono «alla tutela degli ecosistemi e alla sicurezza delle comunità».

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