Oca facciabianca, la decisione di Strasburgo

oca facciabianca
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L’oca facciabianca rimane tra le specie strettamente protette: non passa l’emendamento della Norvegia. Face dà notizia di quanto sta avvenendo alla riunione del comitato permanente sulla Convenzione di Berna.

L’oca facciabianca (Branta Leucopis) resta tra le specie strettamente protette. Non passa l’emendamento della Norvegia che chiedeva di spostarla tra quelle protette (appendice III). Lo rende noto la Face che sta partecipando alla 39ª riunione del comitato permanente sulla convenzione di Berna.

La proposta, si legge nella nota stampa, era giustificata dalla diffusione dell’anatide sul territorio europeo. Ma una forte astensione all’interno dell’Europa dei 28 ha impedito che si raggiungesse la maggioranza dei due terzi, necessaria per la modifica. Per Face è “una deludente decisione di non far niente”. Brucia “in particolare perché inizialmente la Commissione europea aveva proposto di sostenere l’emendamento della Norvegia”. È un altro esempio, prosegue la federazione delle associazioni venatorie europee, “di quali barriere internazionali si alzino quando si tenta di modificare lo status di protezione di una specie”.

La Face, rappresentata a Strasburgo da Daniel Švrčula, era intervenuta a supporto della proposta norvegese. Una modifica dello status di protezione dell’oca facciabianca “avrebbe potuto infatti esser considerato come un successo della conservazione”. L’appendice III garantisce ancora protezione, “ma a un livello più adeguato a una specie come l’oca facciabianca”.