Mobilità venatoria in Lombardia, consiglio stralcia proposta

Mobilità venatoria in Lombardia: cane riporta fagiano
© Olga Gorovenko / shutterstock

L’emendamento che modifica le procedure sulla mobilità venatoria in Lombardia non entra nella legge ordinamentale. Lo fa sapere Barbara Mazzali che assicura che lo ripresenterà a breve.

Con la mobilità venatoria in Lombardia si resta all’antico. Il consiglio regionale ha infatti stralciato l’emendamento Mazzali sulle procedure che permettono a un cacciatore di ospitarne un altro nel proprio Atc. Approvata in commissione col parere positivo dell’assessorato, la proposta è infatti uscita dalla legge ordinamentale che avrebbe dovuto contenerla. Lo fa sapere la stessa Barbara Mazzali (Fratelli d’Italia) che assicura che riformulerà l’emendamento nelle prossime sedute.

Il testo prevedeva che dopo il primo mese di caccia, e per un massimo di dieci giornate, ogni cacciatore potesse ospitare nel proprio Atc o Comprensorio alpino un altro cacciatore “che ha scelto la medesima forma di caccia vagante, anche se residente in altra regione”. L’ingresso sarebbe stato gratuito per i lombardi, a pagamento (50 euro a giornata) per gli altri. Se l’ospite fosse riuscito a prelevare selvaggina stanziale, l’annotazione sul tesserino venatorio sarebbe stata “a carico del socio ospitante”.

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