Marlin XL7w calibro .30-06 Springfield, classica americana

Marlin XL7w

Sebbene non sia di recente progettazione, la XL7w della statunitense Marlin è una carabina robusta, sicura e precisa, perfetta per il cacciatore, che ne apprezzerà l’aspetto tradizionale legato alla calciatura in legno.

La statunitense Marlin deve la sua notorietà in Italia ai fucili a leva di grosso calibro: non a caso le cartucce più potenti impiegabili con questo tipo di armi – il .444 e il .450 – hanno come suffisso proprio il nome “Marlin”. A ben guardare, però, la vecchia Casa americana (vanta quasi 150 anni di storia) è ben piazzata anche sul mercato delle carabinette calibro .22 Lr, sia a otturatore sia semiautomatiche; lo è anche tra le bolt action centerfire? Fin dagli anni Cinquanta Marlin ha provato a interessarsi del settore, ma con risultati non troppo felici: dal 1954 al 1959 presentò tre modelli, vendendo solo 7.292 pezzi. Eppure le meccaniche erano di pregio (Sako ed FN), ma un po’ per problemi tecnici legati alla particolare rigatura utilizzata, un po’ per la mancanza di personalità, queste armi non ebbero successo. Più di recente, nel 1996, la Casa ci ha riprovato, stavolta con un progetto del tutto originale, denominato MR7, che di nuovo è stato snobbato dal mercato pur presentando soluzioni interessanti. Sembrava che la strada fosse definitivamente chiusa, invece nel 2008 Marlin ha presentato un nuovo progetto, denominato X7, disponibile con due lunghezze di azione – la XS corta e la XL lunga – stavolta accompagnato da una caratteristica che lo ha fatto subito notare: un prezzo veramente popolare negli Stati Uniti. Nonostante tale modello non sia più nel listino americano di Marlin, da noi è ancora disponibile grazie all’importatore Paganini di Torino, che ha messo a nostra disposizione un esemplare, abbinato a un cannocchiale VX-i3 4,5-14×50 di un altro marchio della scuderia Paganini: Leupold.

Tecnica superiore

Nonostante il prezzo concorrenziale, la XL7w (dove “w” sta per “wood”, legno: esiste anche una versione con calciatura polimerica) vanta alcune caratteristiche costruttive di livello superiore. In effetti Marlin ha deciso d’ispirarsi a varie armi di successo, cercando di prendere il meglio da ognuna di esse. Ecco allora che per fissare la canna all’azione viene riproposto il sistema adottato da Savage, con il ricorso a un dado esterno che va a mettere in tensione la canna stessa una volta avvitata al castello, di nuovo tubolare come su Savage e Remington, e anche per il recoil lug ci si è ispirati a queste due armi, utilizzando una robusta piastrina separata dal castello. Per il gruppo di scatto l’ispiratore è stato di nuovo Savage, o meglio l’AccuTrigger della Casa americana, un sistema che ha rivoluzionato il settore delle bolt action e che oggi vediamo adottato da diversi produttori: il sistema di Marlin si chiama Pro-Fire e consiste in una lamina sulla mezzeria del grilletto impedisce lo sgancio del percussore se prima non viene premuta. Si tratta di qualcosa di più di un semplice “primo tempo”, e la sua presenza rende possibile avere pesi di scatto molto leggeri pur a fronte di una totale sicurezza nel maneggio della carabina. Per la separazione dell’otturatore dal castello si è seguita la strada del Winchester 70, con una semplice piastrina molleggiata posta sul lato sinistro della carabina, mentre l’otturatore stesso è un misto di soluzioni interessanti. È realizzato in due pezzi, con la testina di chiusura anteriore fissata al corpo centrale mediante una grossa spina forata, di nuovo a somiglianza con il progetto della Savage, mentre il corpo vero e proprio, realizzato per microfusione, ricorda un po’ quello dei Ruger. La manetta è ricavata di pezzo con il corpo centrale e può fungere da efficiente terza chiusura di sicurezza, mentre il corpo è caratterizzato da solchi di alleggerimento che promettono di gestire anche le condizioni d’uso più gravose, come ghiaccio o fango. Il corpo stesso è però finito un po’ rudemente, con la presenza di segni radiali percepibili passando un’unghia sulla sua superficie e questo rende il movimento all’interno del castello un po’ grattante: una normale sabbiatura sarebbe stata preferibile, ma non dobbiamo dimenticare la classe di prezzo di questa carabina, e poi con una buona lubrificazione le cose migliorano decisamente. Il castello, ricavato da un robusto spezzone di spesso tubo di acciaio, è lavorato in modo dignitoso, soprattutto all’interno, e il suo esterno, brunito, è finito per energica spazzolatura, così come la superficie della canna. Fin qui si è capito che la meccanica di questa Marlin X7L è un cocktail di soluzioni classiche e funzionali, e solo alcuni risparmi sulle finiture esterne consentono di tenere molto basso il prezzo di vendita, ma la parte veramente economica è nella sezione inferiore dell’arma, ossia nel sistema di alimentazione. Da sempre le versioni entry level di varie carabine hanno rinunciato al serbatoio apribile a favore di un più economico serbatoio cieco. Si risparmiano un sacco di pezzi e di lavorazioni e quello cui si rinuncia è solo la possibilità di svuotare il serbatoio stesso senza dover far passare i colpi dalla camera di scoppio, mentre, come piccolo vantaggio, si ha una maggiore robustezza della calciatura che non deve presentare il pozzetto aperto. Questa è la soluzione utilizzata anche sulla nostra Marlin X7L: il serbatoio è cieco e la guardia del grilletto è un semplice pezzo fissato alla calciatura stessa con una vite anteriore aggiuntiva mentre la meccanica viene ancorata con i classici due robusti bulloni. Arriviamo così alla calciatura vera e propria: è realizzata in legno di noce americano – non particolarmente elegante, ma sobrio – dispone dei due attacchi per il fissaggio della cinghia di trasporto; è dotata di pillar bedding, ossia di due tondini di acciaio, affogati nella plastica, che permettono di stringere le viti di fissaggio alla meccanica con una buona tensione. Il calcio è a pala dritta, ambidestra e termina con un corposo calciolo in gomma (denominato Soft-Tech) che svolge onestamente il proprio compito, cioè mitigare gli effetti del .30-06 sulla spalla del tiratore.

La canna in acciaio al carbonio è lunga 22 pollici – 559 mm per chi abita da questa parte della Manica – e presenta una rigatura con passo di 1 a 10” ottenuta per bottonatura che, tra tutti i processi, crea le rigature più uniformi e ben rifinite, con conseguente precisione superiore. Inoltre, la corona in volata è decisamente arretrata, come nelle carabine da tiro, per proteggere la parte terminale della rigatura.

La prova a fuoco

Abbiamo portato la carabina di Marlin al campo di tiro Asd Traversera di Verano Brianza, provandola con munizioni Rws Speed Tip professional con palla da 165 grani e Fiocchi Extrema con palla da 150 grani, tirando a 100 metri. La X7Lw arriva dotata di una slitta in lega leggera già installata, per cui è stato sufficiente montarvi il cannocchiale, un meraviglioso Leupold V3Xi 4,5-14×50, anche questo ricevuto dalla Paganini. La carabina ha dimostrato di essere in grado di dare discrete rosate con le munizioni commerciali, anche se dopo un paio di colpi il calore della canna porta inevitabilmente a un allargamento della rosata. Dotandosi di pazienza per aspettare il tempo necessario tra un colpo e l’altro, la resa della carabina statunitense migliora. Se, invece, di pazienza ne avete poca, potete sempre rivolgervi alla cugina di questa XL7w: la XS7 VH HB, che dispone di canna pesante ed è disponibile in .308 Winchester.

SCHEDA TECNICA

  • Produttore: The Marlin Firearms Co
  • Modello: XL7w
  • Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole
  • Calibro: .30-06 Springfield (disponibile anche in .270 Winchester)
  • Lunghezza canna: 559 mm, rigature con passo di 1:10”
  • Lunghezza totale: 1.090 mm
  • Organi di mira: non previsti; quattro fori filettati sul castello con base tipo Weaver per ottica
  • Caricatore: 4 colpi
  • Sicure: manuale a leva con indicatore dorsale di percussore armato
  • Materiali: acciaio e legno per la calciatura
  • Peso: 3 kg
  • Prezzo: 988 euro
  • www.paganini.it – mail@paganini.it

TEST

  • Ottica impiegata: Leupold VX-3i 4,5-14×50
  • Peso di sgancio: 1.184 g

Condizioni del test

  • Meteo: soleggiato
  • Temperatura: 27°
  • Umidità relativa: 70%

Munizione 1

  • Produttore: Rws
  • Modello: Speed Tip Professional
  • Palla: 165 gr
  • V0 dichiarata: 867 m/s
  • V0 rilevata: 862 m/s
  • Rosata: 60×25 mm
  • Produttore: Ruag (www.ruag.com)
  • Distributore: Ruag Ammotec Italia Srl

Munizione 2

  • Produttore: Fiocchi
  • Modello: Extrema
  • Palla: 150 gr
  • V0 dichiarata: 870 m/s
  • V0 rilevata: 860 m/s
  • Rosata: 55×34 mm
  • Produttore: Fiocchi (www.fiocchi.com/it)
  • Distributore: Fiocchi