Leica Amplus 6i 2,5-15×56 BDC, la prova

Leica_Amplus_6i

Con i nuovi Leica Amplus 6i, il produttore tedesco si affaccia alla cosiddetta fascia intermedia con un prodotto di grande qualità e prezzo concorrenziale. Alcune semplificazioni rispetto al top di gamma non tolgono niente in termini di sostanza.

Tra l’anno scorso e quello corrente, Leica ha integrato la propria gamma di ottiche da puntamento a destinazione prettamente venatoria con un terzo prodotto che, concettualmente, costituisce la porta d’accesso al suo mondo. I cannocchiali della serie Amplus 6i – contrassegnati da un rapporto zoom di 1:6 come evidenziato già nel nome – vanno a completare un’offerta quanto mai vasta e in grado di soddisfare esigenze di budget tra loro molto differenti senza sacrificare gli elementi cruciali nel definire un’ottica: prestazioni ottiche e meccaniche. Coerentemente con l’aspirazione dell’azienda, i cui prodotti intendono costituire un riferimento per la fascia di riferimento. Best in class, dicono gli anglofoni.

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L’offerta spazia tra un cannocchiale da battuta (1-6×24), un ottimo universale (3-18×44) e due cannocchiali super luminosi caratterizzati dalla medesima escursione focale (2,5-15x) ma da un obiettivo di dimensioni differenti (50 e 56 millimetri). Nel corso di questo test, concretizzato a caccia a marzo, ho montato l’ottica più luminosa del lotto.

Magnus, Fortis e Amplus

Nel descrivere il nuovo Leica Amplus 6i è inevitabile partire dal confronto con i fratelli maggiori Magnus e Fortis che, per inciso, presentano un allestimento quasi perfettamente sovrapponibile, il 2,4-16×56. Significativa la differenza a listino: se il Magnus ha un prezzo di 3.200 euro e il Fortis, con opportune semplificazioni, scende a 2.560 euro, l’Amplus 6i costa 1.730 euro nella versione già fornita di torretta balistica.

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Rispetto ai due cannocchiali più costosi, la nuova proposta Leica ha un sistema ottico differente, che potremmo dire semplificato, ma pur sempre connotato da lenti ad alta definizione multitrattate e impreziosite dalla finitura AquaDura che conferisce alte caratteristiche di resistenza e un’ottima fedeltà cromatica. La trasmissione luminosa dichiarata è superiore al 90%. La pupilla d’uscita è lievemente inferiore ma, con i suoi 12,4 millimetri all’ingrandimento minimo, è pur sempre superiore a quella di molti cannocchiali della concorrenza; anche l’angolo di campo è leggermente meno ampio di Magnus e Fortis ma siamo comunque sempre su valori di eccellenza.

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Meccanicamente ineccepibile

La meccanica si avvale di un tubo in alluminio da 30 millimetri, ovviamente realizzato in un solo pezzo, e di meccanismi in metalli selezionati a seconda della funzione; su Magnus e Fortis non c’è spazio a compromessi e tutto viene realizzato in acciaio ad alta resistenza (60 punti della scala Rockwell). Varie semplificazioni sono state applicate al sistema delle torrette e dell’illuminazione, che già hanno portato allo sviluppo del Fortis.

La struttura dell’Amplus 6i si avvale di tre torrette d’impostazione tradizionale: la superiore e quella di destra sovrintendono alla regolazione del punto d’impatto a passi di un terzo di Moa, la sinistra integra il reostato per la regolazione dell’intensità del punto luminoso centrale del reticolo e il comando per la regolazione della parallasse. Il punto può essere regolato su 11 livelli (dimentichiamoci quindi i 60 del Magnus) mentre la parallasse costituisce l’imprescindibile bonus per un’ottica che voglia definirsi di qualità. Va segnalato come coerentemente non manchi neppure nella versione 3-18×44.

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Il reticolo riporta dei riferimenti appena più spessi della produzione al vertice della gamma del produttore tedesco ma, anche qui, siamo nel campo di soluzioni adottate ai fini della semplificazione produttiva che non inficiano la qualità del sistema. Al reticolo standard illuminato L-4a si affianca quello balistico, utile a chi scelga di non adottare la torretta balistica BDC. In entrambi i casi è posizionato sul secondo piano focale, come conviene a un’ottica a destinazione venatoria.

La torretta dell’alzo presente sull’ottica che ho provato è di tipo BDC, con indici esposti, azzerabile sollevando la ghiera (trattenuta in posizione dal coperchio superiore) per farla combaciare con lo zero. All’insegna della massima semplicità d’uso. Manca il cosiddetto zero stop che risulta essere opzionale. L’intervallo di regolazione si estende per 180 click (60 Moa) su entrambi gli assi. Il sistema elettronico è alimentato da una batteria CR2032 di facile reperibilità.

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A caccia

Le semplificazioni apportate rispetto al top della gamma sono percepibili da chi è avvezzo alla qualità del produttore del bollino rosso ma non costituiscono una limitazione operativa reale per gli scopi cui l’ottica è dedicata. Partiamo infatti dagli standard Leica che, nell’ottica di puntamento, spesso fanno registrare dei record. Me lo ha confermato un tiro molto insidioso effettuato a 194 metri all’imbrunire.

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Il reticolo BDC conserva la conformazione del German 4 integrando i riferimenti per la caduta del proiettile a varie distanze e la deriva prodotta dall’eventuale presenza di vento
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Il reticolo standard è d’impostazione tradizionale. Al centro porta il punto illuminabile su 11 livelli d’intensità luminosa

La gamma d’accesso al mondo Leica conserva tutti i punti di forza del costruttore in una veste che consente una consistente riduzione del suo prezzo. Non vengono assolutamente inficiati qualità ottica, versatilità, affidabilità e flessibilità dello strumento, che si pone quindi come un punto di riferimento tra le ottiche della fascia compresa tra i 1.500 e i 2.000 euro.

La scheda tecnica del Leica Amplus 6i 2,5-15×56 BDC

Produttore: Leica
Modello: Amplus 6i
Ingrandimento: 2,5-15x
Diametro obiettivo: 56 mm
Diametro pupilla d’uscita: 11,6-3,7 mm
Estrazione pupillare: superiore a 90 mm
Reticolo: L-4a
Posizionamento reticolo: secondo piano focale
Regolazione: un terzo di Moa
Campo visivo (a 100 metri): 14,8-2,5 m
Peso: 730 g
Lunghezza: 380 mm
Diametro tubo centrale: 30 mm
Prezzo: 1.740 euro
Sito produttore
Distributore: Forest Italia

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