In Liguria ok a caccia in deroga a storno e fringuello

In Liguria ok a caccia in deroga a storno e fringuello - due storni in volo
© Sander Meertins Photography / shutterstock

La giunta che governa la Liguria ha autorizzato la caccia in deroga allo storno e al fringuello nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 16 novembre.

Era impossibile che se n’esentasse, considerato che è sulla base d’un suo ricorso che il Consiglio di Stato ha obbligato l’Ispra a calcolare le cosiddette piccole quantità prelevabili: dunque senza sorprendere la Regione Liguria ha autorizzato la caccia in deroga allo storno (11.058 prelievi consentiti) e al fringuello (25.984) nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 16 novembre 2025.

Impiegando come criterio l’ordine cronologico di presentazione della domanda (per inviarla ci si può servire anche delle associazioni venatorie, degli Atc e dei Comprensori alpini), gli uffici della Regione autorizzeranno 2.210 cacciatori (massimo 834 in provincia di Genova, 511 in provincia di Savona, 470 in provincia d’Imperia e 395 in provincia di La Spezia) a cacciare lo storno e 2.578 (980 in provincia di Genova, 600 in provincia di Savona, 533 in provincia d’Imperia, 465 in provincia di La Spezia) a cacciare il fringuello. Il carniere giornaliero individuale sarà pari a cinque abbattimenti per entrambe le specie: per lo storno la soglia coincide con quella massima stagionale, che invece per il fringuello raddoppia.

Da appostamento fisso e temporaneo

Per l’abbattimento, da appostamento fisso o temporaneo (vietato l’impiego di richiami di qualsiasi tipo, sia vivi sia artificiali), si potrà utilizzare un fucile a canna liscia, di calibro non superiore al 20, con non più di tre colpi; ogni settimana si potrà uscire due giorni a scelta, tranne che di martedì e di venerdì, in ossequio al silenzio venatorio, fino a un massimo di quattordici nell’intero periodo.

I cacciatori devono annotare l’uscita all’inizio d’ogni giornata, e farsi carico delle spese per le operazioni di sfalcio e decespugliamento in prossimità degli appostamenti: il raggio s’estende per almeno 100 metri per quelli fissi, intorno ai quali è obbligatorio anche realizzare un punto d’abbeverata per la fauna; 20 metri per quelli temporanei.

Contro la caccia in deroga le associazioni animaliste e ambientaliste si sono già attivate: il Wwf fa sapere d’avere inviato una diffida formale a tutte le Regioni, «affinché non vadano avanti: non esistono motivazioni oggettive che giustifichino le deroghe, se non la volontà di mantenere le promesse elettorali a scapito della biodiversità».

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