Federcaccia contro piano faunistico-venatorio della Lombardia

Federcaccia contro piano faunistico-venatorio della Lombardia: cacciatore con carabina tra le mani
© Jordi Mora / shutterstock

Lorenzo Bertacchi (Fidc) ha scritto all’assessore Fabio Rolfi per chiedergli d’interrompere la procedura con cui sarà approvato il piano faunistico-venatorio della Lombardia.

È “una stroncatura netta della caccia” vista come “il male assoluto” e di fatto boccia il piano faunistico-venatorio della Lombardia: bisogna dunque riscrivere daccapo lo studio d’incidenza e riavviare l’iter complessivo; altrimenti si rischia d’incappare in una valutazione d’incidenza che nel giro di dieci anni potrebbe portare alla chiusura pressoché totale della caccia su tutto il territorio e a “pesanti ripercussioni immediate”. È netta la posizione espressa da Lorenzo Bertacchi, presidente regionale di Federcaccia Lombardia, nella lettera inviata all’assessore regionale Fabio Rolfi e a Roberto Anelli, capogruppo leghista in consiglio regionale.

Bisogna dunque fermare il procedimento il prima possibile, “prima che i danni divengano irreversibili”; per farlo c’è una sola via, rigettare interamente lo studio d’incidenza che “anziché sostenere il piano lo affossa, minando alla base l’attività venatoria in Lombardia”.

Lo studio d’incidenza contesta le dimensioni degli Atc e dei comprensori alpini; critica quanto il piano faunistico-venatorio prevede sulle Zrc; propone di bandire completamente le munizioni in piombo; suggerisce di tutelare la fauna migratoria vietando la costruzione degli appostamenti fissi sulle rotte e chiudendo la caccia sui valichi fin dove potrebbero essere disturbate. “È palese e lampante che il procedimento è andato in corto circuito” chiude Bertacchi; “e in questi casi l’unica cosa fattibile è staccare la corrente e rifare l’impianto”.

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