Caccia Magazine n.11 novembre 2022: l’editoriale del direttore

Caccia Magazine n.11 novembre 2022: a caccia con la canna rigata, c’è tanto da fare.

Caccia Magazine n.11 novembre 2022: l’editoriale – A settembre s’è svolta la finale del circuito Tiro cacciatori dopo due anni di silenzio imposto dalla pandemia. Nei giorni successivi a un evento che ha riportato sulle linee del campo di tiro di Pretoro (Ch) l’entusiasmo genuino che da oltre vent’anni (la prima edizione è stata nel 2000) accompagna questa specialità, mi sono chiesto perché delle quattro categorie attive (Cacciatori, Varmint, Open e Libera) sia proprio quella dedicata ai cacciatori a dover fare i conti con il minor numero di partecipanti. È vero, nelle altre categorie senz’altro più spiccatamente sportive per le armi e le ottiche ammesse, la percentuale di cacciatori è elevatissima; resta per me un cruccio il ridotto numero di iscritti che partecipano alla Cacciatori, categoria pensata proprio per chi pratica la caccia di selezione con armi a canna rigata.

Non hanno sortito gli effetti sperati neppure gli aggiustamenti del regolamento apportati negli ultimi anni (minor numero di gare da disputare per qualificarsi alla finale; aumento degli ingrandimenti massimi del cannocchiale; minor numero di prestazioni in ogni singola gara). I cacciatori a sparare non vengono! Meglio: in troppi al poligono proprio non vanno. Perché dopo vent’anni sono convintissimo che il circuito Tiro cacciatori abbia svolto egregiamente il lavoro che c’eravamo prefissati quando lo abbiamo prima ideato: far incontrare cioè sulle linee di tiro appassionati dalla forte tradizione venatoria, in particolare quelli provenienti dalle regioni alpine, con i tanti altri, soprattutto quelli provenienti dagli Appennini, che proprio in quegli anni muovevano i primi passi con la caccia di selezione.

E non dimentichiamo i tanti giovani che si avvicinano all’attività venatoria entrando direttamente dalla selezione e che hanno bisogno di essere guidati da cacciatori esperti. Quest’incontro ha portato tantissimi a crescere tecnicamente e ad acquisire conoscenze. In una parola: a fare esperienza.

Formazione necessaria

Ho più di una sensazione che siano ancora troppi i cacciatori non del tutto consapevoli (qualcuno per niente di che cosa significhi con esattezza avere tra le mani e utilizzare con criterio armi a canna rigata, dalle semiautomatiche per il cinghiale alle bolt action per la selezione.

Il problema della sicurezza deve prevalere su qualsiasi altro aspetto; ma fatta questa premessa tanto banale quanto essenziale, non vi nego l’imbarazzo che ho provato nel vedere all’opera certi cacciatori alle prese con gli aspetti base dell’impiego di una carabina: occhi spaventati quando si parla della taratura di un cannocchiale di puntamento; silenzio assoluto se si affronta il tema della caduta della palla al variare della distanza di ingaggio; atteggiamento di sufficienza qualora gli si chiedano chiarimenti sui criteri di scelta del tipo di munizione o del peso della palla.

Il tutto è reso ancora più pericolosamente improvvisato se si introduce il discorso delle prove in poligono. Perché io continuo a credere che le gare del circuito Tiro cacciatori (vero e proprio circuito nazionale, dalla Valle d’Aosta al Veneto alla Basilicata) rappresentino il luogo ideale per incontrare cacciatori esperti, che possono aggiungere all’esperienza venatoria anche una consolidata sperimentazione sulla ricarica.

Ma non c’è soltanto questo circuito. Ci sono i Tsn che hanno a disposizione linee per carabina, a partire da quelli a 100 metri (perché non si è un cacciatore formato soltanto se si spara a 800 yard); e ci sono i campi di tiro privati. Sono ancora troppi quelli che si credono imparati o, peggio ancora, quelli che si vergognano a sbagliare in serenità su una linea di tiro. Quello è il luogo ideale per commettere errori e per trovare le correzioni; perché quando s’inquadra un animale si deve avere la certezza che quello che si sta facendo è il frutto di un gesto provato, riprovato e validato dai riscontri. E soltanto un’adeguata preparazione tecnica può garantirli.

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