Beretta A300 Ultima calibro 20: il test

Beretta A300 Ultima calibro 20 il test
© Simone Bertini

Un fucile funzionale a un prezzo accessibile: ecco come si presenta e come spara il Beretta A300 Ultima calibro 20.

Nelle due versioni con carcassa anodizzata grigia e calciatura sintetica e con livrea camouflage Realtree Max-5, il fucile semiautomatico Beretta A300 Ultima è da qualche mese disponibile sul mercato italiano nel calibro 20 (disponibile in America, il 12 è sostanzialmente sostituito dall’A300 Outlander).

Il Beretta A300 Ultima presenta una carcassa con profilo ribassato che dovrebbe migliorare la facilità d’utilizzo grazie all’acquisizione immediata della linea di mira. In linea di massima la forma della carcassa è di tipo tradizionale e non presentando slanci innovativi nel design ingenera sin da subito un senso di confidenza. Ottima l’anodizzazione grigia, un carattere quasi distintivo, elegante ma non troppo appariscente. Il nome del modello compare sul fianco destro della carcassa insieme al nome identificativo della versione e il calibro. Poco più indietro si trova l’immancabile e rassicurante logo Beretta, con le tre frecce racchiuse in un cerchio. Il lato sinistro della carcassa appare completamente liscio, senza alcun tipo di scritta.

Sul lato destro si concentra la classica serie di comandi presenti su un semiautomatico. Sia il tiretto di armamento dell’otturatore, sia il pulsante di sgancio otturatore sono di dimensioni maggiorate. È indubbia la praticità di questi due comandi per un fucile che pone la praticità stessa come un requisito importante per essere scelto da un cacciatore. Poter operare in rapidità oppure in presenza di mani guantate riveste un ruolo decisivo per determinate categorie di cacciatori. Ottima la funzionalità dei comandi: il tiretto offre un’eccellente presa per le dita che lo azionano e un’ottima estensione della superficie di contatto.

Un fucile pratico

Sotto le scritte si trova un’unica spina di ritegno del pacchetto di scatto, brunita e facilmente rimovibile per una pulizia completa dell’arma. Per rimanere in zona, bello il tono su tono dovuto al colore nero dell’otturatore. Il ponticello è quello già conosciuto su altri fucili della gamma Beretta, ampio e con linee piacevoli; nella parte posteriore ospita un grilletto dalla finitura cromata, elegantemente a contrasto con il nero imperante su tutto il fucile. Il pulsante della sicura, di ottime dimensioni e facilmente percepibile al tatto, si trova sulla parte anteriore del ponticello; è dotato di segno rosso a indicare l’arma pronta allo sparo.

Rovesciando l’A300 Ultima si può apprezzare la finestra di caricamento di dimensioni maggiorate, in modo da facilitare l’ingresso delle munizioni nel tubo serbatoio. La forma del ponticello asseconda il tutto, grazie a una scanalatura e a forme smussate che evitano gli impuntamenti del bossolo. L’elevatore, cromato, è dotato di una fresatura centrale. Il Beretta A300 Ultima è un fucile semiautomatico improntato alla praticità, per di più con un occhio di riguardo al prezzo; non dispone pertanto del comando del cut-off, aspetto certamente negativo anche se non più di tanto: a ben pensare, le occasioni di un suo utilizzo intenso sul campo sono davvero poche.

Beretta A300 Ultima: la gallery fotografica

Calciatura funzionale

È pratica anche la calciatura in tecnopolimero, che non sarà il top dell’estetica, ma lo diventa in quanto a funzionalità. È inoltre presente il Kick-off nella sua forma più semplice (non in quella denominata plus), ma comunque efficace. Il sistema è costituito da due pistoni idraulici; è assente il taglio a soffietto a metà della pala che caratterizza i più evoluti Kick-off plus e mega; la Beretta garantisce uno smorzamento dell’energia del rinculo pari al 60% circa.

Il calciolo è il famoso Microcore, dal funzionamento irreprensibile; uno speciale proteggiguancia Soft comb in gomma protegge viso e zigomo del cacciatore, specialmente quando si sparano cartucce punitive. Chi volesse modificare piega e vantaggio dell’arma può farlo modificando gli intercalari in plastica fra la carcassa e la calciatura.

L’astina dispone d’una pratica scanalatura che aiuta la mano debole nell’afferrare e nel sostenere saldamente l’arma; l’impugnatura a pistola rende buona l’adattabilità a mani di diversa grandezza. La zigrinatura unisce la praticità del tecnopolimero a cuspidi che fanno il loro lavoro senza risultare fastidiose per i palmi.

Per modificare la length of pull, di serie settata a 362 millimetri, basta acquistare gli appositi intercalari, venduti separatamente. Le magliette portacinghia sono da montare rispettivamente sull’asola presente sotto la pala del calcio e sulla parte anteriore del cappellotto del serbatoio che, di foggia classica e munito di godronatura per facilitare l’impugnatura, pesa 44 grammi,

Il sistema Mobilchoke nel Beretta A300 Ultima

L’A300 Ultima è dotato di canna con geometria standard Beretta, equipaggiata dei tradizionali strozzatori intercambiabili interni Mobilchoke. Gli strozzatori, tre forniti di serie, sono i Mobilchoke interni da circa cinque centimetri di lunghezza. Nell’aftermarket s’avranno a disposizione numerosi prodotti con cui sbizzarrirsi qualora servisse uno strozzatore particolare, per di più a prezzi molto accessibili.

La canna è disponibile soltanto nella lunghezza classica di 710 millimetri (28”), buona per tutte le occasioni, e pesa 986 grammi. Presenta una finitura satinata molto gradevole e dall’apparenza resistente, una bindella con leggera rampa, rabescata antiriflesso e ventilata a ponticelli larghi. La canna è internamente cromata, camerata magnum e forata a 18,4 millimetri. Un grande classico, insomma.

Il mirino è costituito da un pezzetto di fibra ottica di colore rosso lungo 4 millimetri, ben visibile in ogni condizione di luce. È presente anche un piccolo mirino intermedio posizionato a metà della bindella, che risulta leggermente allargata rispetto al solito e misura 7×7 millimetri. In questa conformazione, il fucile è lungo 1.215 millimetri.

Il funzionamento a recupero di gas non ha bisogno di molte parole: è sufficiente leggere la storia aziendale per capire che Beretta ha da sempre puntato su questo cinematismo per le sue armi a funzionamento semiautomatico. Robusto, veloce, pratico, richiede poca manutenzione: da pulire ogni tanto i residui derivanti dalla combustione che spillano attraverso la canna per sfogare nel cilindro entro il quale è posizionato il pistone che spinge indietro il manicotto collegato a porta otturatore e otturatore. Il sistema è autoregolante, in grado di funzionare egregiamente con tutte le munizioni commerciali. La chiusura geometrica dell’otturatore con il tassello oscillante avviene nel prolungamento di culatta.

Beretta A300 Ultima: il test al campo di tiro

prova in placca del fucile beretta a300 ultima
Prova di rosata ottenuta sparando a 30 metri di distanza con strozzatore tre stelle e cartuccia Fiocchi PL, con 28 grammi di piombo numero 5 • © Simone Bertini

Mi sono recato sul campo di tiro di San Fruttuoso a Castel Goffredo (Mn) per un serrato test a fuoco sui piattelli del compak. La canna Beretta Mobilchoke non rappresenta l’ultimo ritrovato della tecnologia, ma si comporta onestamente. Certo, il progresso della tecnologia Steelium Beretta è innegabile, ma su un prodotto entry-level non si può pretendere. Le cartucce calibro 20 Fiocchi da 28 grammi di piombo numero 7,5 sono state abbinate al Beretta A300 Ultima con risultati davvero soddisfacenti. Ottimo il risultato ottenuto in placca, sparando a ben 30 metri di distanza con una cartuccia Fiocchi PL caricata con 28 grammi di piombo numero 5.

Lo scatto è buono, con un peso rilevato di 2.520 grammi, abbastanza netto e senza impuntature. L’espulsione è potente: i bossoli schizzano diversi metri lontano. Grazie ai sistemi di contenimento del rinculo, risulta possibile doppiare (o triplicare) il colpo senza particolari problemi. Il limite viene raggiunto gradatamente e progressivamente, all’aumentare della grammatura della cartuccia. I circa tre chilogrammi di peso del fucile, non bassissimi in senso assoluto per un calibro 20, costituiscono però una base molto affidabile per sparare tutte le tipologie di cartucce, anche quelle più potenti.

Un fucile furbo

L’A 300 Ultima è un fucile furbo, per prendere in prestito un termine mutuato dal settore automobilistico che si utilizza per indicare un prodotto che, a fronte di un costo contenuto, si affida a soluzioni razionali e pensate per un reale utilizzo sul campo. Nello specifico, per chi vuole andare a caccia con un fucile Beretta dotato di un sistema a recupero di gas che poggia la sua affidabilità su sistemi collaudati e nel contempo non influire sul bilancio familiare per la sua passione. Il prezzo di vendita è stato fissato a 1.275 euro per la versione sintetica e a 1.349 euro per la versione camouflage.

Beretta A300 Ultima: la scheda tecnica

  • Produttore: Beretta, via Pietro Beretta 18, 25063, Gardone Valtrompia (Bs), tel. 030.83411
  • Calibro: 20
  • Camera di cartuccia: 76 mm (3”)
  • Funzionamento: semiautomatico a recupero di gas
  • Sistema di chiusura: otturatore con tassello di chiusura geometrica superiore
  • Carcassa: scatola di culatta in lega di alluminio
  • Finitura: carcassa anodizzata grigia oppure camouflage Realtree Max-5
  • Canna: Mobilchoke Beretta
  • Lunghezza canna: 710 mm
  • Strozzatori: Mobilchoke (di serie tre)
  • Bindella: 7×7 mm ventilata
  • Grilletto: cromato
  • Sottoguardia: in tecnopolimero
  • Sistemi di sicura: reversibile sul guardamano
  • Mirino: in fibra ottica rossa; mirino intermedio di collimazione
  • Calcio: in polimeri con sistema Kick-off e proteggiguancia Soft comb in gomma; calciolo Microcore
  • Peso: 3.078 grammi
  • Prezzo: 1.275 euro per la versione sintetica nera e 1.349 euro per la versione Realtree Max-5.

Scopri le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.