Gestione degli ungulati in Toscana, consiglio regionale approva nuova legge

Gestione degli ungulati in Toscana: cinghiale in un prato
© Neil Burton

Il consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta della giunta che cerca di potenziare la gestione degli ungulati in Toscana.

C’è una nuova legge che tenta di disciplinare in maniera più efficace la gestione degli ungulati in Toscana. Dopo il passaggio in commissione, il consiglio regionale ha infatti approvato la proposta della giunta che potenzia gli organici di polizia provinciale, tenta di velocizzare i tempi di intervento e autorizza azioni specifiche nelle aree urbane.

In caso di pericoli per l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale, il sindaco potrà dunque richiedere alla Regione interventi di controllo. Dovranno essere effettuati prioritariamente con metodi di cattura, ma non è escluso il ricorso ad abbattimenti. Parte della carne dei selvatici così prelevati potrà peraltro essere destinata ad attività di beneficienza alimentare. Per velocizzare i tempi di intervento a difesa delle colture agricole, sarà introdotta una procedura informatizzata che consentirà di agire entro 36 ore.

Il provvedimento è passato col sì di maggioranza e Movimento 5 Stelle e l’astensione di buona parte del centrodestra. Ciononostante, secondo Roberto Salvini (misto) la legge mostra tutti i propri limiti. «Non interviene a monte del problema» spiega «cioè sul sovrannumero». Lo si potrebbe risolvere solo potenziando la caccia di selezione e autorizzando gli interventi «anche nelle are protette». Stefano Scaramelli (Italia Viva) sostiene invece che la legge approvata rappresenti un miglioramento del quadro normativo e auspica che siano le medesime le premesse con cui «nei prossimi mesi» sia affrontato il piano faunistico-venatorio. Per bocca di Irene Galletti, il Movimento 5 Stelle ne sollecita l’adozione: «far passare la legge come una soluzione al sovrannumero degli ungulati» è eccessivo. Serve peraltro che la Toscana faccia pressione in Conferenza Stato-Regioni perché si possa mettere mano «alla normativa nazionale, inadeguata».

Nella stessa seduta, il consiglio regionale della Toscana ha approvato anche una mozione che impegna la giunta a valutare l’adozione di una legge sul controllo di piccioni, storni e tortore nelle aree urbane.