La Camera ha approvato il disegno di legge delega che contiene l’articolo sull’abbassamento dello stato di protezione del lupo: il testo ora passa all’esame del Senato.
Siamo a metà strada, anche se la metà difficile è alle spalle; s’avvicina il via libera alla legge di delegazione europea 2025, che all’articolo 8 concede al governo 30 giorni per recepire le novità comunitarie e adottare i decreti legislativi sull’abbassamento dello stato di protezione del lupo, da strettamente protetto a (soltanto) protetto: nella giornata di ieri, infatti, la Camera (122 favorevoli, 7 contrari, 63 astenuti) ha approvato il disegno di legge delega 2574-A, che ora passa al Senato per il voto finale.
Nel corso della discussione la maggioranza ha respinto (79-139) l’emendamento 8.1000 firmato da Luana Zanella, la capogruppo dell’Alleanza Verdi-Sinistra, che ritiene il downgrade (concede «più flessibilità e [agevola] l’abbattimento») «un gravissimo errore» privo di solide basi scientifiche: per Zanella, infatti, manca «una stima adeguata» della popolazione europea di lupi («bioregolatori decisivi»), dei quali ogni anno tra abbattimenti, avvelenamenti e trappole si perde circa il 10% (in Italia il contingente è pari a circa 3.500 esemplari).
In risposta a Marco Simiani, che a nome del Partito democratico aveva suggerito tre strade diverse (cattura a fini di sterilizzazione, sostegni economici alle aziende colpite, prevenzione) per gestire il problema, ha risposto il leghista Bruzzone ricordando che il lupo ha un impatto non solo sugli allevatori di bestiame, ma anche sugli «ex possessori di animali da compagnia predati» dal lupo, e che con questa riforma la gestione e l’eventuale controllo della specie passano in carico al ministero dell’Ambiente.
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