Fidc Calabria sollecita deroga per braccata in zona di restrizione 1

Fidc Calabria sollecita deroga per braccata in zona di restrizione 1: cinghiale
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In vista dell’inizio di ottobre la Federcaccia invita la Regione Calabria a chiedere al commissario alla peste suina africana la deroga per la braccata nelle zone di restrizione 1.

Senza la braccata è impossibile sia raggiungere il target fissato al 150% degli abbattimenti dell’anno precedente, nel quale «nel pieno rispetto [delle prescrizioni di biosicurezza] si sono raggiungi i target fissati per il depopolamento», sia contenere i danni alle coltivazioni agricole: pertanto la Federcaccia invita la Regione Calabria a chiedere a Giovanni Filippini, commissario straordinario alla peste suina africana, di concedere la deroga per i venti comuni inseriti nella zona di restrizione 1 (ce ne sono quarantadue invece in zona 2), quella più esterna rispetto all’epicentro dell’infezione.

Per la concessione della deroga l’ordinanza 4/25 richiede il parere del Gruppo operativo degli esperti (Goe), l’analisi dei dati di sorveglianza e la valutazione della situazione epidemiologica, che la Federcaccia ritiene buona: l’ultima carcassa infetta, nella zona di restrizione 2, risale infatti al 14 novembre 2023; e il luogo del ritrovamento è lontano più di 30 chilometri dal confine con la zona 1, dalla quale peraltro lo separano «diverse barriere fisiche e naturali».

È questa la ragione per la quale in prospettiva la Federcaccia non s’accontenta solo della deroga: è esplicito l’invito rivolto agli assessorati regionali alla Sanità e all’Agricoltura perché forniscano alla struttura commissariale «ogni dato ed elemento» utile a far escludere la Calabria dalle restrizioni.

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