Agrivenatoria biodiversitalia descrive le nuove procedure per richiedere l’attivazione del controllo del cinghiale nel Lazio.
In gergo si chiama già «difesa diretta» la nuova strategia sviluppata dalla Regione Lazio in collaborazione con la Coldiretti: per attivare le operazioni di controllo del cinghiale, alle quali se titolari di licenza di porto d’armi e abilitati alla caccia di selezione potranno provvedere in prima persona, agli agricoltori sarà sufficiente inviare alla polizia provinciale e agli Atc il modulo apposito.
Lo rende noto Agrivenatoria biodiversitalia, l’associazione dei riservisti, che definisce la comunicazione lo strumento «per formalizzare gli interventi» e per ottenere «il via libera per l’azione sul campo». Le operazioni, sia d’abbattimento sia di cattura, sono possibili anche di notte, anche con l’impiego di fari e strumenti termici o digitali.
Ab segnala inoltre che il piano regionale d’interventi urgenti prevede di «valorizzare la filiera» per commercializzare, «attraverso la promozione legata ai marchi di qualità, le carni di cinghiale quale risorsa del territorio»: è il segno del fatto che agendo insieme gli agricoltori e i cacciatori «possono contribuire a creare un circuito economico sostenibile».
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