Fidc Lombardia: ok la caccia in deroga a storno e fringuello solo da capanno

Fidc Lombardia: ok solo da capanno la caccia in deroga a storno e fringuello
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La Federcaccia approva la decisione della giunta regionale della Lombardia, che ha deciso di consentire la caccia in deroga a storno e fringuello limitandola però agli appostamenti fissi.

Insieme alla soddisfazione generale, nel mondo venatorio la delibera con cui dopo quattordici anni la giunta regionale della Lombardia ha autorizzato la caccia in deroga a storno e fringuello ha provocato «dibattiti e perplessità» sia sulla burocrazia, che impone la registrazione quotidiana degli abbattimenti, sia soprattutto sulle modalità d’accesso, solo da capanno, ossia da appostamento fisso.

Per la Federcaccia si tratta di «una [scelta] corretta»: la decisione di circoscrivere la deroga ai capanni, infatti, si basa su «diverse motivazioni solide», necessarie a rendere difficilmente attaccabile la delibera.

Quattro ragioni a fondamento

Sono quattro le ragioni che giustificano il divieto per le altre forme di caccia: la necessità di un controllo rigido del prelievo, possibile soltanto con la caccia da capanno, «georeferenziata», che consente di monitorare gli abbattimenti in modo «efficace e puntuale»; la conservazione degli habitat, perché «in un contesto di montagna sempre più spopolata e abbandonata la presenza di un capanno implica la cura e la gestione del territorio»; la specializzazione del capannista, che può «accertarsi con maggior precisione della specie prelevata, riducendo il rischio di confusione» con altre specie; la tutela delle tradizioni («la caccia alla piccola migratoria da capanno è una pratica storica e consolidata, a differenza dello sparare al volo a destra e a sinistra ovunque ci si trovi»).

La nota serve anche a chiarire la genesi delle restrizioni: «alcuni consiglieri regionali» si legge «hanno detto che è stato il presidente regionale di Federcaccia, Marco Bruni, ad aver suggerito questa limitazione»; in realtà la richiesta di limitare il prelievo ai soli appostamenti fissi è arrivata dagli uffici della Regione Lombardia durante l’incontro con le associazioni venatorie, che in maggioranza «hanno accolto questo suggerimento, riconoscendo la necessità di una delibera robusta e difendibile».

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