La cabina di regia del mondo venatorio chiede che si faccia rapidamente chiarezza sui possibili interessi di Michela Vittoria Brambilla nella vendita di prodotti ittici, soprattutto salmoni e gamberetti.
Ha lasciato passare qualche giorno, poi la cabina di regia del mondo venatorio (ne fanno parte Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Libera Caccia, Anuu migratoristi, Italcaccia e Cncn) ha preso una posizione pubblica su quanto rivelato da Giulia Innocenzi nei servizi e nelle inchieste girati per Report, e ha chiesto «di fare rapidamente chiarezza» sui possibili interessi di Michela Vittoria Brambilla, già ministra del Turismo e attuale deputata di Noi moderati, nella vendita di prodotti ittici, soprattutto salmoni e gamberetti; si tratta infatti di un’attività che cozza con il suo impegno pubblico per il benessere e i diritti degli animali.
«Sempre più spesso» scrive la cabina di regia «dietro la bandiera del benessere ambientale si nascondono azioni che possono avere effetti sull’indotto economico e reputazionale della filiera»; pertanto da tempo le associazioni venatorie lavorano «insieme alle realtà del migliore mondo ambientalista, scientifico, agricolo e accademico, per una gestione chiara e responsabile della natura». Solo un approccio integrato, «basato su evidenze scientifiche e su un dialogo aperto e costante tra le diverse parti interessate, può infatti costituire un modello concreto e strutturato di gestione sostenibile delle risorse ambientali e animali».
Oltre ad auspicare chiarezza sull’operato di chi «si fa portavoce di temi cruciali come il benessere animale», la cabina di regia del mondo venatorio chiede pertanto di «tutelare chi si impegna in maniera concreta, trasparente e responsabile per la gestione della natura».
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