5 Stelle propongono di vietare la caccia di domenica

5 Stelle propongono di vietare la caccia di domenica: cacciatore col fucile
© Eva Foreman / shutterstock

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento col quale propone di inserire la domenica nell’elenco dei giorni in cui è in vigore il silenzio venatorio.

Niente caccia la domenica: uno degli emendamenti (è l’11.7: fa compagnia a quelli contro l’uso dei richiami vivi, e finalizzati ad alzare l’età minima della licenza di porto d’armi e ad accorciarne la durata) con i quali il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato vuole modificare l’impianto della riforma proposta dal centrodestra intende portare a tre i giorni dedicati al silenzio venatorio, aggiungendo ai canonici martedì e venerdì quello che tradizionalmente vede i cacciatori più attivi; nello stesso comma si legge che «il numero delle giornate di caccia settimanali non può essere superiore a due», anche se, gradita concessione, «le Regioni possono consentire [ai cacciatori] di sceglierle liberamente».

Col medesimo emendamento (lo firmano, al solito, Sabrina Licheri, Dolores Bevilacqua e Gisella Naturale) il Movimento 5 Stelle propone di accorciare la durata della stagione venatoria, posticipando l’apertura generale al 1° ottobre e anticipando al 31 dicembre la chiusura della caccia alle specie per le quali al momento si va avanti anche per tutto gennaio, e di rendere non solo obbligatorio ma vincolante il parere dell’Ispra («le Regioni [devono] apportare le modifiche [indicate]») sul calendario venatorio.

È evidente che si tratta di proposte inaccettabili; eppure nessuna di queste è assurda come quella con cui il Movimento 5 Stelle suggerisce che debba esser sufficiente anche soltanto il deposito di un ricorso cautelare perché, in attesa dell’esito del processo amministrativo, scatti la sospensione del calendario venatorio regionale.

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